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  1. #411
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    Predefinito tratto da CORRIERE ROMAGNA 24 settembre 2004

    L’Edera resta spaccata

    CESENA - Isolamento totale o alleanza col centro sinistra? All’interno del Pri continua il dibattito. Si pensava che l’incontro che si è tenuto mercoledì sera sciogliesse tutti i dubbi. Invece la decisione è rimandata alla prossima settimana, ammesso e non concesso che una posizione ufficiale venga presa. Il rinvio è stato dettato da motivi tecnici. Mercoledì sera non c’è stato spazio per tutti gli interventi quindi le soluzioni erano due: arrivare all’alba o rivedersi dopo sette giorni. Siccome la mattina successiva tutti sarebbero dovuti andare al lavoro, è stato deciso il rinvio.Comunque la posizione si sta delineando. C’è un dato che, al momento, pare inconfutabile. Nessuno ha chiesto di andare col centro destra. Soluzione che comunque non dispiacerebbe a qualche segretario di sezione che però, su questo tema, può parlare a livello strettamente personale.Lo sponsor principale del totale isolamento è Mario Guidazzi. All’ex vice sindaco il “brodo primordiale” piace moltissimo ed è pronto anche ad affrontare i rischi di una lenta eutanasia. Non è però isolato, anzi è in buona compagnia. A fianco di Guidazzi c’è Luca Ferrini. Anche alla sezione di Martorano, però, non dispiacerebbe una simile soluzione. Diverse le posizioni di S. Andrea in Bagnolo e Villa Chiaviche. Tutte e due sono divise. Villa Chiaviche lo è di più. S. Andrea in Bagnolo alla fine potrebbe anche votare l’alleanza col centro sinistra. Dilaniata è anche Ponte Abbadesse. La prossima settimana sarà anche interessante conoscere la posizione di Bruna Righi (Cesenatico).Anche l’intervento degli altri maggiorenti: Piero Gallina, Renato Lelli, Nazario Sintini e Giuliano Zignani è previsto per la prossima settimana. Tutti, a meno di clamorose sorprese, dovrebbero perorare la causa dell’alleanza col centro sinistra anche in considerazione di un fatto innegabile: alle Regionali Ravenna e Forlì si alleeranno con il centro sinistra. Questo significa che se Cesena restasse isolata lo sarebbe anche a livello romagnolo.

    db

  2. #412
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    Predefinito tratto da CORRIERE ROMAGNA 25 settembre 2004

    Enoteca nella Rocca “Occorre rifletterci”

    PREDAPPIO (Forli) - “Non facciamo che la Rocca delle Caminate diventi un punto vendita creato con denaro pubblico”. Dopo la proposta avanzata dalla cantina “Nicolucci” di trasformare il maniero in un’enoteca, a tornare sul tema è Maria Concetta Schitinelli, responsabile della cultura del Pri forlivese. “Le attività collaterali, come workshop o conferenze, per attrarre gli enoturisti, a carico di chi sarebbero? - domanda -. Forse sarebbe il caso che la Provincia, proprietaria del complesso, il Comune di Meldola e quello di Predappio, affrontassero il problema, affidando ad un esperto il compito di formulare una proposta complessiva, o il rischio è quello di iniziative spontanee che non hanno certo il respiro che il contenitore meriterebbe”. Schitinelli, che già in passato si era occupata del tema proponendo la trasformazione della Rocca in una sorta di “museo virtuale del ’900”, coglie l’occasione anche per puntualizzare sulle parole di Giuseppe Nicolucci. “Quanto alle critiche mosse all’enoteca regionale - conclude - vorremmo capire se, con un’organizzazione diversa, quella potrebbe essere un punto di riferimento valido per l’enoturista, senza dover creare altre strutture simili. Anche perché non vorremmo che il destino di tutte le rocche, come già è avvenuto per molte, fosse solo questo”.

  3. #413
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    Predefinito tratto da www.pri.it

    Emilia Romagna: approvato il nuovo Statuto della Regione/Luisa Babini sottolinea le novità apportate alla luce delle modifiche del Titolo V

    Autonomia in un'Italia unita e indivisibile

    La Regione Emilia Romagna ha un nuovo Statuto: l'iter si è concluso pochi giorni fa in Consiglio Regionale con l'approvazione del testo già in seconda lettura.

    In passato sono già stati elaborati altri due Statuti, questo, tuttavia, si pone su un piano di particolare rilevanza perché è concepito alla luce delle modifiche apportate al Titolo V della Costituzione italiana, le quali conferiscono ampia autonomia alle Regioni in materia statutaria. Un'autonomia che deve realizzarsi ferma restando la garanzia di un'Italia unita ed indivisibile in cui i Repubblicani hanno sempre creduto fermamente.

    Il PRI, con il proprio rappresentante in Consiglio Regionale ha partecipato ad una Legislatura importante nel corso della quale si sono riscritte le regole che saranno alla base della futura società Emiliano-Romagnola.

    Nel Preambolo i Repubblicani si sono battuti per l'inserimento di chiari riferimenti al Risorgimento e Resistenza quali tappe fondamentali dell'autocoscienza democratica della Regione e dell'intero Paese.

    Il nuovo Statuto contiene alcune importanti novità. La più evidente è l'elezione diretta del Presidente della Regione, con la possibilità per quest'ultimo di ricoprire due mandati consecutivi. Nonostante questa soluzione non abbia visto i Repubblicani entusiasti, quello che rende più convincente questo meccanismo è il fatto che è l'elezione diretta produce stabilità, ma soprattutto si basa sul principio di responsabilità. Un Presidente eletto direttamente, infatti, risponde in prima persona ai cittadini e agli elettori della propria azione politica. Altra novità importante introdotta col nuovo Statuto è la netta suddivisione dei poteri fra potere legislativo (in capo al Consiglio), ed esecutivo (in capo alla Giunta). Il ruolo dell'Assemblea oltre alle competenze esclusive in campo legislativo e all'aumento del numero dei Consiglieri da 50 a 65, viene rafforzato ulteriormente dal conferimento di importanti e strategiche funzioni di indirizzo, di controllo e di verifica dell'operato della Giunta. Il principio di separazione dei poteri fra chi fa le leggi e chi le applica è rafforzata anche dalla decisione di prevedere unicamente Assessori esterni, i quali cioè non potranno più ricoprire contemporaneamente la carica di Assessori e di Consiglieri: non vi sarà dunque più alcun equivoco tra chi è controllore e chi è controllato perché il loro ruolo sarà da ora ben delineato. Viene creata la Camera delle Autonomie Locali con funzioni di collegamento con le realtà territoriali. Questa Camera non svolge le funzioni di un secondo Consiglio ma ha il compito di valorizzare il raccordo fra gli enti pubblici locali in un'ottica di collaborazione costruttiva. Altra apprezzabile novità è quella che prevede l'apertura di maggiore spazio politico alle donne. Per dare un effettivo risvolto al principio costituzionale delle pari opportunità anche sul piano dell'accesso alle cariche elettive, il nuovo Statuto prevede che nelle liste elettorali donne e uomini siano presenti in maniera paritaria e che per le nomine si rispettino i criteri di parità di accesso. Si tratta di una importante conquista non solo per le donne, ma per tutto il mondo democratico: avere più donne che operano in campo politico è un fattore di arricchimento e modernizzazione. Finora la presenza delle donne nelle alte sfere della politica regionale è stata fin troppo bassa, ed è giusto quindi favorire quelle misure che possano contribuire ad invertire la rotta avvicinando così il nostro Paese al livello degli altri paesi europei, come qualche tempo fa ha chiesto anche il Presidente Ciampi.

    Alla luce del nuovo Statuto, presto sarà pronta anche una nuova Legge elettorale, nella speranza però che nel frattempo non ci sia un'impugnativa da parte del Governo, come sta succedendo per altre Regioni.

    Luisa Babini

    consigliere regionale Pri Emilia Romagna

  4. #414
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    Predefinito tratto da CORRIERE ROMAGNA 3 ottobre 2004

    Stelio De Carolis ritorna al “suo” Pri

    FORLI’ - Stelio De Carolis, due settimane fa, ha abbandonato i Ds, ai quali aveva aderito nel 1998 e ha chiesto l’adesione al suo partito di origine: il Pri. Lo ha annunciato nella seduta della Direzione nazionale di ieri il segretario nazionale PriFrancesco Nucara. Voto favorevole al suo ingresso di tutti i membri della Dn e voto contrario, sul metodo, di Vidmer Valbonesi.De Carolis, 66 anni, deputato Pri per due legislature e senatore Ulivo dal 1996 al 2001, è originario di Fumone e residente a Meldola. Le ragioni politiche della scelta, al di là delle indiscrezioni, nei prossimi giorni.

  5. #415
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    Predefinito tratto da CORRIERE ROMAGNA 3 ottobre 2004

    Diaspora repubblicana ancora senza soluzioni

    CESENA -Mercoledì sera si saprà come finirà la querelle repubblicana. Fra tre giorni infatti si riunirà la direzione dell’edera che dovrà decidere quale linea dovrà prendere il partito. Nel dibattito, prepotentemente, si inserisce la proposta del trio Guidazzi-Biasini-Morellini della totale autonomia per creare un terzo polo assieme, soprattutto, ai laici. Una proposta affascinante, ma che qualcuno ritiene pericoloso.Tra i maggiorenti dell’Edera c’è chi è critico. Uno di questi è Gianfranco Buriani. “Credo sinceramente - dice - che una sola aspirazioni accumuni tutti i repubblicani. Peraltro divisi su molte questioni. Quella di ritrovarsi uniti, o riuniti, in un partito che rappresenti i valori antichi e intramontabili che sono il fiore all’occhiello della nostra storia ultra secolare. Mario Guidazzi è l’araldo di questa aspirazione, sintetizzata nel vecchio adagio ‘meglio soli che male accompagnati’”.Però Buriani è critico: “Mi ricorda Pietro L’Eremita che incitava alle crociata al grido ‘Dio lo vuole’. Guidazzi Mario lo vuole. Lo dice e lo ribadisce. Proponendosi come Mario il solitario. L’eremita, appunto”.Cosa ne pensa della tesi di Guidazzi?“Sembra una rispettabile utopia e risultano fuori tempo. Eventi internazionali e squallide vicenda italiche hanno stravolto il panorama politico in breve tempo. E nuove leggi elettorali hanno aumentato lo sconquasso. La tesi di Guidazzi, la proponemmo al congresso di Bari. E fu sconfitta da una maggioranza che mi limito a definire ambigua. Maggioranza che poi traghetto il Pri nell’area Berlusconiana, accasandolo nel sottoscala della casa delle Libertà (si fa per dire). Da questa scelta contro natura siamo usciti con le ossa rotte e il Pri ha dovuto ingoiare i più grossi rospi che io ricordi. Scomparendo dalla dialettica politica nazionale. Questa la situazione. Il dato di fatto”.L’aspirazione di Guidazzi cosa richiederebbe oggi?“L’incondizionata adesione dei vertici nazionali del Pri. Se così non fosse. Se i due numerosi seggi parlamentari, se il numeroso sottosegretariato che ci sono stati assegnati fossero di ostacolo a questa scelta di chiusura, dove sbattiamo la testa?Discutiamone pure. Confrontiamoci pure. Litighiamo pure. Con onestà e chiarezza. Purché tutti convinti di non poter accettare il trapasso fra interesse per la politica (da cittadini e non da sudditi) e politica per interesse. Personale e non sempre legittimo.Mario Guidazzi in uno dei suoi tanti interventi ha ricordato “l’altra Italia” in cui sperava e in cui ci aveva fatto sperare Ugo La Malfa. Di una cosa sono certissimo. Assolutamente certo. L’altra Italia di Ugo La Malfa non si chiamava Berlusconi. Poi ognuno faccia le scelte che sensibilità politica e coscienza personale gli suggeriscono”.

  6. #416
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    Emilia Romagna: approvato il nuovo Statuto della Regione/Luisa Babini sottolinea le novità apportate alla luce delle modifiche del Titolo V

    Autonomia in un'Italia unita e indivisibile

    La Regione Emilia Romagna ha un nuovo Statuto: l'iter si è concluso pochi giorni fa in Consiglio Regionale con l'approvazione del testo già in seconda lettura.

    In passato sono già stati elaborati altri due Statuti, questo, tuttavia, si pone su un piano di particolare rilevanza perché è concepito alla luce delle modifiche apportate al Titolo V della Costituzione italiana, le quali conferiscono ampia autonomia alle Regioni in materia statutaria. Un'autonomia che deve realizzarsi ferma restando la garanzia di un'Italia unita ed indivisibile in cui i Repubblicani hanno sempre creduto fermamente.

    Il PRI, con il proprio rappresentante in Consiglio Regionale ha partecipato ad una Legislatura importante nel corso della quale si sono riscritte le regole che saranno alla base della futura società Emiliano-Romagnola.

    Nel Preambolo i Repubblicani si sono battuti per l'inserimento di chiari riferimenti al Risorgimento e Resistenza quali tappe fondamentali dell'autocoscienza democratica della Regione e dell'intero Paese.

    Il nuovo Statuto contiene alcune importanti novità. La più evidente è l'elezione diretta del Presidente della Regione, con la possibilità per quest'ultimo di ricoprire due mandati consecutivi. Nonostante questa soluzione non abbia visto i Repubblicani entusiasti, quello che rende più convincente questo meccanismo è il fatto che è l'elezione diretta produce stabilità, ma soprattutto si basa sul principio di responsabilità. Un Presidente eletto direttamente, infatti, risponde in prima persona ai cittadini e agli elettori della propria azione politica. Altra novità importante introdotta col nuovo Statuto è la netta suddivisione dei poteri fra potere legislativo (in capo al Consiglio), ed esecutivo (in capo alla Giunta). Il ruolo dell'Assemblea oltre alle competenze esclusive in campo legislativo e all'aumento del numero dei Consiglieri da 50 a 65, viene rafforzato ulteriormente dal conferimento di importanti e strategiche funzioni di indirizzo, di controllo e di verifica dell'operato della Giunta. Il principio di separazione dei poteri fra chi fa le leggi e chi le applica è rafforzata anche dalla decisione di prevedere unicamente Assessori esterni, i quali cioè non potranno più ricoprire contemporaneamente la carica di Assessori e di Consiglieri: non vi sarà dunque più alcun equivoco tra chi è controllore e chi è controllato perché il loro ruolo sarà da ora ben delineato. Viene creata la Camera delle Autonomie Locali con funzioni di collegamento con le realtà territoriali. Questa Camera non svolge le funzioni di un secondo Consiglio ma ha il compito di valorizzare il raccordo fra gli enti pubblici locali in un'ottica di collaborazione costruttiva. Altra apprezzabile novità è quella che prevede l'apertura di maggiore spazio politico alle donne. Per dare un effettivo risvolto al principio costituzionale delle pari opportunità anche sul piano dell'accesso alle cariche elettive, il nuovo Statuto prevede che nelle liste elettorali donne e uomini siano presenti in maniera paritaria e che per le nomine si rispettino i criteri di parità di accesso. Si tratta di una importante conquista non solo per le donne, ma per tutto il mondo democratico: avere più donne che operano in campo politico è un fattore di arricchimento e modernizzazione. Finora la presenza delle donne nelle alte sfere della politica regionale è stata fin troppo bassa, ed è giusto quindi favorire quelle misure che possano contribuire ad invertire la rotta avvicinando così il nostro Paese al livello degli altri paesi europei, come qualche tempo fa ha chiesto anche il Presidente Ciampi.

    Alla luce del nuovo Statuto, presto sarà pronta anche una nuova Legge elettorale, nella speranza però che nel frattempo non ci sia un'impugnativa da parte del Governo, come sta succedendo per altre Regioni.

    Luisa Babini
    consigliere regionale Pri Emilia Romagna

  7. #417
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    Predefinito tratto da LA GAZZETTA DI PARMA 7 ottobre 2004

    Centrosinistra E' Errani il candidato per il 2005


    E' ufficiale: Vasco Errani, presidente uscente, è il candidato per il centro- sinistra e Rifondazione comunista alle elezioni regionali della primavera 2005. Lo hanno deciso all'unanimità i segretari regionali delle dieci forze politiche che lo sostengono: Achille Alberani ( Repubblicani europei), Gigliola Cordiviola ( Verdi), Monica Donini ( Prc), Rocco Giacomino ( Pdci), Paolo Mengoli ( Popolari- Udeur), Marco Monari ( Margherita), Silvana Mura ( Italia dei Valori), Roberto Montanari ( Ds), Widmer Valbonesi ( Pri) e Paolo Zanca ( Sdi) che ha ospitato la riunione decisiva negli uffici del proprio gruppo in Regione. La coalizione « esprime un giudizio molto positivo sull' azione di governo svolta dalla Regione Emilia- Romagna guidata da Vasco Errani » affrontando « temi importanti e nuove sfide come la sanità, la scuola e la cultura, il lavoro e la formazione professionale, l'ambiente, l'immigrazione, la ricerca, l' innovazione, il turismo e il sostegno allo sviluppo. Con questa azione - proseguono i segretari dei 10 partiti - si è spesso « arginato con forza ai danni provocati dal Governo di centro destra, svolgendo, al contempo, un importante ruolo nazionale di contrasto a leggi dannose e sbagliate tra cui quella di riforma della Costituzione » .

  8. #418
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    Predefinito in vista della riunione di modena

    lettera inviata alla Voce Repubblicana:

    Alcune cose sono accadute dall’articolo che il segretario Nucara ha scritto e che è casualmente è apparso sulla Voce Repubblicana in occasione della riunione che la sezione di San Pietro in Vincoli ha organizzato sul tema: “I Repubblicani fuori dal centro-destra” e alla quale la sottoscritta ha partecipato.
    E proprio alla luce dell’ultima riunione della Direzione Nazionale e di alcuni comunicati di direzioni regionali piuttosto influenti mi sono sentita di intervenire in questa querelle.
    Ancora oggi non mi riesco a spiegare come si predichi la concordia nel partito e poi ci si impegni a definire la dirigenza di “Riscossa” come cattivi maestri di cui il PRI non ha più bisogno. Ma su questa evidente discrasia che proprio non riesco a capire e a concepire, non voglio dilungarmi, ma sulla collocazione del partito, questo si, voglio fare un’analisi.
    Dopo aver letto e riletto le conclusioni a cui è giunta la DN, non ho potuto fare a meno di domandarmi se un tale intervento non fosse degno di un partito che con la maggioranza di governo non avesse nulla a che fare e che anzi, fosse criticamente all’opposizione. Senonchè, in questo clima si è inserito anche l’intervento della direzione calabrese che ha puntualizzato i pessimi rapporti con il centro-destra palesando così la possibilità tuttalpiù che remota di correre al di fuori della “Casa delle libertà”.
    A questo punto mi sono resa conto che il partito, forse, non avrà bisogno di cattivi insegnanti, ma di chi faccia politica tenendo strettamente il timone, questo ci certo si. Infatti, oltre alla mancanza di proposizione e di posizione politica, che l’amico Savoldi, giustamente, ha sottolineato e che alla luce anche di questi fatti è innegabile, sta latitando anche la coerenza di chi propugna come inevitabile la collocazione attuale e poi, non fa altro che criticare ogni intervento di politica economica di questo governo.
    Quindi mi chiedo, di certo in modo retorico, se non sia giunto il momento, prima che sia troppo tardi, di uscire definitivamente da questo raggruppamento che al suo interno ha un Ministro della Repubblica che, tramite un manifesto di dubbio gusto, ha inteso paragonare il comitato referendario per l’abolizione di una legge antilaica ed oscurantista come quella sulla fecondazione assistita, ai nazisti.

    Iole Graniti
    Consigliere Nazionale
    “Riscossa per l’Autonomia repubblicana”
    PRI

  9. #419
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    Predefinito Dopo San Pietro in Vincoli

    articolo pubblicato su “il Mattino” di domenica 10 ottobre 2004
    “Riformismo i repubblicani a convegno”

    «I repubblicani sono un riferimento per affrontare i problemi di sostanza del centrosinistra». Così il sindaco di Napoli battezza il dibattito: «Un programma per la federazione dei riformisti», organizzato dai Repubblicani. Al tavolo dei lavori il segretario Giuseppe Ossorio e anche l’assessore al Comune Alfredo Ponticelli. Le difficoltà nel creare un unico gruppo nella coalizione del centrosinistra sono state rilevate proprio dal segretario. [C’è l’esigenza di far convivere diverse culture in uno stesso schieramento, che hanno l’obiettivo di governare insieme. Bisogna, perciò, parlare più di argomenti che possano essere di riferimento per il centro sinistra]. Secondo Ossorio è complicato «pensare ad un unico listone che unisca Rifondazione ed i partiti di centro». P.S.
    “Un programma per la Federazione dei Riformisti” è il titolo del convegno, che si è svolto a Napoli, sabato 9 ottobre, presso l’Hotel Oriente in via Diaz, al quale, insieme a numerosi esponenti del mondo universitario napoletano, hanno partecipato anche il leader liberale on.Valerio Zanone e l’on. Rosa Jervolino Russo, sindaco di Napoli. Zanone e Ossorio hanno convenuto sull'imprescindibile necessità di creare un coordinamento nazionale per da vita ad una forza politica laica, repubblicana e liberaldemocratica, composta, oggi, dai "Repubblicani Democratici" e dai “Liberali” di sinistra, forte ed autonoma ma nell'ambito della coalizione di centro-sinistra, perché in un sistema maggioritario e bipolare sarebbe una utopia perseguire la creazione di una terza forza autonoma dai due schieramenti, ai quali si aderisce per sensibilità politica, per la propria tradizione e per la propria cultura. Tale coordinamento non presuppone egemonie organizzative ed è naturalmente aperto - in un rapporto paritario - a tutte le forze regionali repubblicane e liberali, e ai contributi di esponenti dell'area laica del centro-sinistra. A tal proposito, esponenti nazionali repubblicani, che non appartengono a partiti o a movimenti politici, hanno già dimostrano grande interesse ed attenzione verso questa iniziativa nata nella città di Benedetto Croce e di Francesco Compagna. Dal Convegno si leva un appello a tutti gli amici repubblicani nel centro sinistra, ad associazioni e esponenti del mondo delle professioni e della cultura, a creare un coordinamento nazionale, senza alcuna volontà annesionista e omologatrice. La voce liberaldemocratica e repubblicana è stato sottolineato da Ossorio e Zanone, deve farsi portatrice di idee e proposte in linea con le tradizioni repubblicane e liberali sui temi della politica estera, delle riforme istituzionali, della ricerca scientifica, sul Mezzogiorno, e su una riqualificazione del Welfare State che allarghi e ridistribuisca solidalmente le tutele e le garanzie sociali. Giuseppe Gizzi

  10. #420
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    Predefinito LA VITTORIA DELL’EUROPA LAICA

    È un sentimento di duplice forma quello che la notizia del voto di sfiducia al Commissario europeo Bottiglione ha creato nel mio animo. Infatti se da una parte non posso restare indifferente al grave danno di immagine e di rappresentatività che questo evento causa al nostro paese, dall’altra non posso che essere lieta di vedere come un’istituzione come quella europea tiene in grande considerazione i valor laici che in Italia vengono puntualmente osteggiati e perseguitati; e che, di certo, l’on. Bottiglione non rappresenta e che, anzi, come non ha mancato di sottolineare nel suo discorso di presentazione, intendere combattere con fondamentalistica inquisizione.
    Diciamoci la verità, se cerchiamo di guardare oltre il nostro piccolo interesse personale, intendendolo come quello del nostro Governo, non possiamo che essere sollevati dal fatto di trovare una comunità europea così attenta ai diritti che la classe politica cattolica e clericale proprio non riesce a voler tutelare. Difatti questa sconfitta politica dell’on. Bottiglione, dell’ UDC, del Governo e delle lobby cattoliche, non può che rafforzare in noi la certezza che l’Unione Europea è intenzionata ad andare avanti nella tutela dei diritti delle coppie di fatto, delle unioni omosessuali e della ricerca scientifica tout court.
    Cose queste che ci consentono di sperare di poter tornare protagonisti nella politica italiana così come in quella europea, consapevoli che la nostra matrice laica e liberaldemocratica ha un futuro certo in Europa e una sponda importante in tutti quei partiti liberali delle democrazie continentali, che sono riuscite, ben prima di noi, a scrollarsi di dosso il cieco clericalismo di fondo.
    Questo certamente non potrà però accadere se il PRI rimarrà ancora incatenato a questa maggioranza che incarna tutto di quanto più negativo c’è nella tradizione della politica cattolica conservatrice. Ancora una volta, mi trovo quindi ad esortare l’uscita del Partito Repubblicano da questa alleanza contro natura ed ad auspicare la creazione di una casa laica liberaldemocratica, alleata con il centro sinistra, per consentire a questo paese di uscire dal pantano in cui il berlusconismo ci ha condotti.
    Questa resta l’ultima possibilità per immaginare un panorama politico, in un’era post Berlusconi, dove tra i partiti moderati torni a trovare spazio lo storico partito dell’Edera con le sue tradizioni e i suoi obiettivi di progresso sociale di forte impronta laica.


    Iole Graniti
    Consigliere Nazionale PRI
    “Riscossa”

 

 
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