Scattano gli accordi elettorali
Il centrodestra fa pressing per avere il simbolo del Pri
E Conti: «Cercheremo di raggiungere la massima cifra di unità in vista del ballottaggio»
di Massimo Braglia
CARRARA. Entro quattro giorni, le forze politiche dovranno sciogliere i nodi: c'è tempo fino a domenica per comunicare ufficialmente alla commissione elettorale circondariale, presieduta dal dottor De Lucia, l'eventuale decisione di formali «apparentamenti». Poi, ci sarà il sorteggio relativo alla posizione dei due candidati a sindaco sulla scheda.
I «duellanti» partono da posizioni vicine (Andreani dal 35,84%, Conti dal 33,91%), ed entrambi cercano di arrivare al ballottaggio con una dose almeno potenziale di voti aggiuntivi: le grandi manovre, fatte di contatti, colloqui, incontri, sono iniziate. L'impressione è che oggi e domani siano le giornate chiave.
Il centrodestra sta facendo un vero e proprio pressing, a Roma, per poter avere il simbolo dell'Edera sulla propria scheda. La Casa della libertà è convinta di riuscirci. Argomenta Mirko Giromella di Fi: «O il simbolo del Pri non va da nessuna parte, e quindi i repubblicani danno un appoggio dall'esterno, oppure, se non stanno con noi, diventa un problema nazionale. Quindi noi stiamo insistendo per avere il simbolo, ed entro domani (oggi per chi legge, ndr) ci sarà una decisione. Ci auguriamo che vada in questa direzione direttamente Pincione. Poi - aggiunge Giromella - ci incontreremo con le liste di Cristelli e con Segnanini. E cambieremo l'impostazione della campagna elettorale: più porta a porta». Da parte sua, osserva Alberto Pincione: «Noi come partito ci vediamo stasera (ieri, ndr): sostanzialmente sì, è vero, ci tirano un po' per la giacchetta, i tentativi del centrodestra esistono. Per quanto mi riguarda le posizioni sono però ferme, ci confrontiamo in via prioritaria con il centrosinistra, e se ci sono le condizioni siamo disponibili anche a un apparentamento». Flavio Pietrini, in attesa delle riunioni delle liste che lo sostengono, si limita a riconfermare un auspicio per un dialogo a sinistra. «A patto che vengano rispettati i nostri programmi e il nostro elettorato».
Sentiamo Giulio Conti: «In questa fase abbiamo ovviamente un atteggiamento di attenzione e di ascolto a tutte le forze politiche e all'elettorato di area di centrosinistra e di sinistra che non si sono presentate unite all'Ulivo al primo turno». Conti non mette fretta alle altre forze politiche, sa benissimo che sono in corso le analisi del voto e le verifiche interne. Aggiunge: «Io e le altre forze politiche del centrosinistra nelle prossime ore faremo tutte le verifiche per raggiungere la massima cifra di unità per affrontare il ballottaggio». Esplicitamente, Conti non ne fa cenno: l'impressione è però che sia assai difficile che si arrivi ad apparentamenti veri e propri con Segnanini. Più probabile con il Partito Repubblicano Italiano, sempre che si risolvano i problemi legati al simbolo, e con Prc, o con una sola di queste due forze.
E Fabio Cristelli cosa farà? Ogni decisione è aperta, fa sapere. «Se dovessimo fare un apparentamento - spiegano dal suo staff - sarà sulla base dei programmi. Noi siamo pragmatici, siamo aperti sia al centrosinistra che al centrodestra. Imprescindibile è che ci sia attenzione agli umili e alle classi meno abbienti».