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  1. #21
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    Predefinito da IL TIRRENO del 30 maggio 2002

    Scattano gli accordi elettorali
    Il centrodestra fa pressing per avere il simbolo del Pri
    E Conti: «Cercheremo di raggiungere la massima cifra di unità in vista del ballottaggio»

    di Massimo Braglia

    CARRARA. Entro quattro giorni, le forze politiche dovranno sciogliere i nodi: c'è tempo fino a domenica per comunicare ufficialmente alla commissione elettorale circondariale, presieduta dal dottor De Lucia, l'eventuale decisione di formali «apparentamenti». Poi, ci sarà il sorteggio relativo alla posizione dei due candidati a sindaco sulla scheda.
    I «duellanti» partono da posizioni vicine (Andreani dal 35,84%, Conti dal 33,91%), ed entrambi cercano di arrivare al ballottaggio con una dose almeno potenziale di voti aggiuntivi: le grandi manovre, fatte di contatti, colloqui, incontri, sono iniziate. L'impressione è che oggi e domani siano le giornate chiave.
    Il centrodestra sta facendo un vero e proprio pressing, a Roma, per poter avere il simbolo dell'Edera sulla propria scheda. La Casa della libertà è convinta di riuscirci. Argomenta Mirko Giromella di Fi:
    «O il simbolo del Pri non va da nessuna parte, e quindi i repubblicani danno un appoggio dall'esterno, oppure, se non stanno con noi, diventa un problema nazionale. Quindi noi stiamo insistendo per avere il simbolo, ed entro domani (oggi per chi legge, ndr) ci sarà una decisione. Ci auguriamo che vada in questa direzione direttamente Pincione. Poi - aggiunge Giromella - ci incontreremo con le liste di Cristelli e con Segnanini. E cambieremo l'impostazione della campagna elettorale: più porta a porta». Da parte sua, osserva Alberto Pincione: «Noi come partito ci vediamo stasera (ieri, ndr): sostanzialmente sì, è vero, ci tirano un po' per la giacchetta, i tentativi del centrodestra esistono. Per quanto mi riguarda le posizioni sono però ferme, ci confrontiamo in via prioritaria con il centrosinistra, e se ci sono le condizioni siamo disponibili anche a un apparentamento». Flavio Pietrini, in attesa delle riunioni delle liste che lo sostengono, si limita a riconfermare un auspicio per un dialogo a sinistra. «A patto che vengano rispettati i nostri programmi e il nostro elettorato».
    Sentiamo Giulio Conti: «In questa fase abbiamo ovviamente un atteggiamento di attenzione e di ascolto a tutte le forze politiche e all'elettorato di area di centrosinistra e di sinistra che non si sono presentate unite all'Ulivo al primo turno». Conti non mette fretta alle altre forze politiche, sa benissimo che sono in corso le analisi del voto e le verifiche interne. Aggiunge: «Io e le altre forze politiche del centrosinistra nelle prossime ore faremo tutte le verifiche per raggiungere la massima cifra di unità per affrontare il ballottaggio». Esplicitamente, Conti non ne fa cenno: l'impressione è però che sia assai difficile che si arrivi ad apparentamenti veri e propri con Segnanini. Più probabile con il Partito Repubblicano Italiano, sempre che si risolvano i problemi legati al simbolo, e con Prc, o con una sola di queste due forze.
    E Fabio Cristelli cosa farà? Ogni decisione è aperta, fa sapere. «Se dovessimo fare un apparentamento - spiegano dal suo staff - sarà sulla base dei programmi. Noi siamo pragmatici, siamo aperti sia al centrosinistra che al centrodestra. Imprescindibile è che ci sia attenzione agli umili e alle classi meno abbienti».

  2. #22
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    Predefinito tratto da LA NAZIONE del 07 giugno 2002

    «Come sarà l'Edera del futuro
    Mai più in campo col centrosinistra»

    CARRARA

    Modi gentili, parole pesanti, prospettive future. Il commissario è arrivato in città, ha studiato gli atti, ha avviato i primi contatti. La segreteria nazionale del partito Repubblicano l'ha "inviato" a Carrara per riportare l'ordine voluto da Roma, e per cercare di ricucire lo storico strappo con l'Unione comunale, che ha portato l'Edera carrarese al sofferto apparentamento con il centrosinistra. «Io qui rappresento la posizione ufficiale del partito — afferma Giorgio Medri —, e il partitoinvita tutti i repubblicani della città a votare per Giulio Andreani». Certo c'è dispiacere nelle sue parole per i vecchi amici carraresi che «stanno compiendo un grave errore, e con i quali intendo dialogare». Ma il commissario non usa tenerezze, anzi, e parla del simbolo dell'Edera «che si trova sotto le insegne del centrosinistra in maniera politicamente fraudolenta». Medri non ha poteri giuridici per evitare un accordo ormai siglato, ma tiene a ricordare che dal punto di vista politico il simbolo è nella disponibilità del segretario nazionale, e che quindi l'operazione condotta a Carrara è «un vero e proprio colpo di mano». Poi va giù duro: «L'apparentamento con l'Ulivo dà l'impressione di rappresentare un' inammissibile spartizione di poltrone: e il Pri non è abituato a compiere operazioni di questo genere». E per il futuro? Si aprirà sicuramente una nuova partita. «Ma una cosa deve essere chiara. Il partito carrarese durante la prossima legislatura sarà fianco a fianco con il centrodestra. E chi andrà a sinistra lo farà a titolo personale, ma fuori dal partito». Il "riassestamento" dell'Edera, anticipa Medri, dovrà passare da una attenta verifica del tesseramento, dalla celebrazione di un nuovo congresso, dall'elezione di nuovi organismi. Ma, come si sa, il futuro si costruisce dal presente, e allora Medri è categorico: «L'Ulivo non ci rappresenta, mentre esiste affinità politica tra noi e le posizioni di Giulio Andreani. Per questo votate Andreani, il nostro candidato».


    David Bruschi


  3. #23
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    Predefinito dal TIRRENO dell'8 giugno 2002


    http://utenti.lycos.it/NUVOLA_ROSSA//VOLANTINO.JPG
    Un volantino di La Malfa bacchetta i «ribelli» del Pri


    di Maurizio Di Mauro

    CARRARA
    «Macché svenduta l'identità del Partito Repubblicano per un pugno di poltrone, chi lo sostiene non sa quello che dice. Se avessimo stretto un accordo con il centrodestra, il Polo avrebbe raddoppiato le offerte». L'orgoglio di Alberto Pincione, segretario esautorato di un partito commissariato perché ribelle a Roma, non si affievolisce neppure dinanzi ai numeri dell'ultima tornata elettorale.

    A Carrara, il Pri ha perso quasi 5 punti rispetto alle comunali '98 (6,72% contro l'11,65%), ma l'ex sindaco non sente gravare su di sè alcuna spada di Damocle.

    Mai come in questo momento, anzi, l'Edera carrarina è compatta attorno al leader artefice dello strappo. Anche perché chi stava a centrodestra in fondo se n'era già andato con Nuova Repubblica nella Casa delle Libertà fin dal primo turno, anzi da prima ancora. Ai piedi delle Apuane, l'anima del partito batte a sinistra. E il simbolo ora sta sotto le insegne dell'Ulivo, malgrado i forti inviti giunti da Roma per un apparentamento con Andreani.

    http://utenti.lycos.it/NUVOLA_ROSSA//VOLANTINO.JPG
    Si consuma così lo psicodramma politico di un presidente (Giorgio La Malfa) e un segretario nazionale (Francesco Nucara) che attraverso un volantino verde senza simbolo, a firma «Direzione nazionale Pri», «invitano gli elettori repubblicani di Carrara a votare Giulio Andreani».

    Mentre, dall'altra parte, imbracciando l'Edera, Pincione e i suoi sostengono Giulio Conti.

    C'è perfino qualche «dissidente», come il presidente dell'Autorità Portuale Franco Andrei, che dopo i «discorsi fatti in libertà nel corso di una cena, discorsi che vengono dal cuore e non dalla freddezza del ragionamento
    », torna nell'alveo sinistrorso. Mercoledì dinanzi ad un desco imbandito aveva detto spavaldamente: «Abbiamo venduto la dignità del partito, lo facciamo per i posti, per opportunismo». Ieri, più meditabondo, ha spiegato: «A mente fredda ci rifletterei molto prima di dire quelle cose. Innanzitutto, io non mi riconosco nel Polo e non sono d'accordo con il commissariamento. Se buttano fuori un repubblicano dal partito, io sarò il secondo che abbandona il Pri». Andrei, poi, sostanzia meglio la sua posizione: «Avremmo dovuto andare con l'Ulivo fin dal primo turno anche senza presentare un nostro candidato».

    Al contrario, c'è chi pensa che la mossa di Pincione sia stata di elevata furbizia politica: da soli al primo turno, padroni del simbolo; con chi ci pare al ballottaggio.

    Così facendo, il Pri romano è stato colto in contropiede e oggi arranca con volantini verde-mela per strappare qualche voto ai dissidenti. Una mossa così azzeccata che Pincione riscuote anche il plauso di Giovanni Pedrazzi (Blocco indipendente), secondo il quale «pochi uomini sono stati determinati e coerenti» come l'ex sindaco.
    ----------------------------------
    http://utenti.lycos.it/NUVOLA_ROSSA//VOLANTINO.JPG
    per visionare il volantino citato clicca qui sopra

  4. #24
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  5. #25
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    Questo e' il Volantino/Manifesto
    che viene citato nell'articolo del
    TIRRENO dell'8 Giugno 2002


  6. #26
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    Predefinito tratto da LIBERTA' 13 giugno 2002

    Sabato a FIRENZE

    Roma
    La cultura non è solo a sinistra. Pensarlo è un luogo comune. Forza Italia ne dà prova portando a Firenze, sabato 15 giugno, i «suoi» intellettuali. Non solo per sfatare il pensiero comune ma anche per contarsi. Marcello Dell'Utri, l'autore della «Proposta di manifesto per la cultura», un documento snello di appena quattro cartelle che sarà oggetto del confronto fiorentino, la spiega così, alla Moretti: « Voglio fare cose, organizzare eventi, formulare proposte concrete». Per dargli un mano hanno già aderito alla sua iniziativa numerosi maitre a penser di destra. Il liberal Adornato e il sociologo Alberoni, e poi il sacerdote Don Baget Bozzo e il filosofo Stefano Zecchi. I giornalisti Paolo Guzzanti, Pierluigi Battista e Lino Jannuzzi. Ma anche politici come Giorgio La Malfa e Sgarbi. Dal palco toscano ha chiesto di parlare anche la deputata, ex show girl Gabriella Carlucci, perché «spettacolo e cultura in fondo sono due facce della stessa medaglia».

  7. #27
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    [list=1][*]gesù, che compagnia![*]sgarbi politico? Uomo di cultura, sì, di spettacolo, pure. Ma politico?[/list=1]

  8. #28
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    Predefinito tratto da LA NAZIONE del 14 giugno 2002

    Il braccio di ferro del Pri
    Da Roma la «sfiducia»

    CARRARA

    Mentre Roma insiste perché i Repubblicani di Carrara ci ripensino, il direttivo comunale dell'Edera ha ribadito il prioprio attaccamento a sinistra. Con un documento inviato al segretario Nucara è stata confermata l'unità massima del partito locale ed è stata invitata la direzione nazionale a valutare meglio la decisione del commissariamento.
    Così una storia delle vicende locali dove è stato evidenziato che tutto è stato fatto in piena coscienza e senza volere venire meno ai doveri dello Statuto. «La speranza — ha spiegato il segretario Alberto Pincione — che da Roma ci siano dei ripensamenti non è stata abbandonata.
    Abbiamo chiesto alla direzione di cercare di comprendere meglio noi e non gli avversari. Questo è il vero specchio dell'elettorato carrarese».

    Intanto è pronta la relazione locale del commissario Giorgio Medri che sarà presentata a Nucara e ha tutta l'aria di essere una condanna senza appelli.

    «Esiste un problema serio — afferma Medri—: come fare a convivere con dirigenti e rappresentanti del partito che si sono comportati slealmente e con i quali è ormai venuto a mancare un sereno rapporto di fiducia?»
    . Una domanda che sembrerebbe lasciare poche alternative a Nucara, chiamato a convocare la direzione nazionale e ad assumere precise decisioni sulla sorte dell'Unione comunale carrarese. Medri aggiunge ironico: «Sono proprio curioso di vedere chi sarà nominato alla presidenza della Camera di commercio. Forse un repubblicano?».

    Infine un avvertimento: «
    Chiunque dell'Unione carrarese accettasse un assessorato nella nuova giunta si consideri fuori dal partito.
    Il Pri sarà saldamente schierato all'opposizione».

    David Bruschi

  9. #29
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    Predefinito tratto da IL TIRRENO del 15 giugno 2002

    Pri: solo con la forza dell'orgoglio
    una buona affermazione elettorale

    Giorgio Raffi segretario provinciale Pri

    CARRARA

    Nel complimentarmi con gli amici repubblicani di Carrara per il buon risultato nelle recenti elezioni amministrative, che hanno permesso all'Edera di ottenere con le sole forze dell'orgoglio e della ragione una buona affermazione elettorale, li invito a mantenere un sereno e costruttivo dialogo con la direzione nazionale, come del resto è avvenuto con piena sintonia fino al momento della scelta per il ballottaggio, poichè questo confronto è utile e necessano per il futuro di tutto il Partito repubblicano.
    Per quanto riguarda le dichiarazioni delle altre forze politiche locali, vorrei per prima cosa ricordare a tutti che il Pri non ha bisogno, nè a Roma, nè a Massa-Carrara, di nessun insegnamento circa la coerenza con la propria storia e la propria cultura. Rimarco peraltro la scorrettezza politica e la pura e semplice maleducazione di certi esponenti della Casa delle Libertà, che per tutta la campagna elettorale, ed anche nelle fasi precedenti hanno apostrofato il Pri come un partito di nani e ballerine, interessato soltanto al potere e alle poltrone: posso tranquillamente rispedire al mittente tali affermazioni, tanto più che questi interlocutori non sono certamente simboli di coerenza, - avendo pìù volte cambiato bandiera per saltare sempre sul carro del vincitore (vero o presunto....). Nè brillano per rappresentatività dal momento che tolti dal proprio orticello non rappresentano niente e nessuno. Non basta, come nelle favole, - un «bacio» per trasformare una rana nel principe azzurro! Meglio farebbe la destra a studiare le analisi dei propri leader nazionali sulla sconfitta elettorale: cattiva scelta dei candidati (la lista del candidato Andreani ha raggiunto sì e no il 2,5%...) e poca capacità delle strutture periferiche di presentare la coalizione agli elettori, anzi che scaricare sugli altri la colpa dei propri insuccessi.
    All'onorevole Buffo rivolgerei invece un invito a pensare con più attenzione alle faccende interne al suo partito, invece di offendere il Presidente del Pri, attribuendo la scelta del Congresso di Bari ad un semplice calcolo di potere. Io, con la stragrande maggioranza dei repubblicani di Massa-Carrara non ho condiviso quella scelta, ma sarebbe forse utile ricordare le tappe dell'attacco dei Ds al Pri, ritenuto da D'Alema «moribondo» per capire meglio le ragioni di una scelta. Il tentativo dei Ds di fagocitare le piccole forze politiche non ha costituito una scelta lungimirante così come non è stato lungimirante, ne tanto meno politicamente astuto, affondare Prodi, legittimare Berlusconi e il conflitto d'interessi e sdoganare Fini e i post-fascisti.
    Visto infine che la destra ci accusa di essere stati l'ago della bilancia che ha scelto il centrosinistra per le poltrone, chiedo al candidato sindaco Andreani che renda note le richieste del Pri.

  10. #30
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    Predefinito tratto da IL TIRRENO 15 giugno 2002

    Accordo raggiunto
    Anche il Pri
    entra nella
    Margherita

    PIOMBINO. I repubblicani piombinesi entrano nella Margerita, formazione nella quale sono già confluiti anche i popolari. Spiega Enzo Santi, segretario politico del Pri: «Al di là delle origini diverse, il lavoro politico nella Margherita sarà unico». Martedì scorso i repubblicani si sono ritrovati all'Orizzonte per una verifica tra tutti gli iscritti: tutti hanno deciso di aderire alla formazione politica che - a livello nazionale - fa capo a Rutelli.
    È in calendario una prima manifestazione pubblica della Margerita su un tema di grande attualità: lo stato sociale. Martedì 18, alle 17, nel quartiere di via Cellini. Interverranno Lorenzo Mannelli, segretario regionale Margherita, Daniele Corsi, segretario provinciale Cisl, Davide Cecio segr. prov della Margerita.

 

 
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