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Discussione: Il Papa è morto

  1. #21
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    03 aprile 2005

    Due giornate di angoscia e preghiere, poi la notizia del decesso

    Papa Giovanni Paolo II è morto

    Veglie e preghiere commosse in tutto il mondo hanno accompagnato le ultime ore di vita e l'agonia di Karol Wojtyla


    CITTA' DEL VATICANO - Papa Giovanni Paolo II è morto alle 21.37 di sabato. La notizia è stata comunicata alle 22 da monsignor Leonardo Sandri ai 70 mila fedeli presenti in piazza San Pietro, che hanno accolto la notizia in silenzio. Poi un lungo applauso, tanti in lacrime. Karol Wojtyla aveva 84 anni, era nato a Wadowice il 18 maggio 1920. Il suo pontificato, cominciato il 16 ottobre 1978, è durato quasi 27 anni.
    «Il Santo Padre è deceduto alle ore 21.37 nel suo appartamento privato - ha detto il portavoce vaticano, Joaquim Navarro Valls -. Si sono messe in moto tutte le procedure previste nella Costituzione apostolica "Universi Dominici gregis" promulgata da Giovanni Paolo II il 22 febbraio del 1996». La certificazione della morte è stata effettuata dal cardinale camerlengo, Eduardo Martinzez Somalo, di nazionalità spagnola. Il cardinale Sodano, segretario di Stato, ha recitato il De Profundis insieme ai fedeli presenti in piazza San Pietro. Poi sono risuonati i rintocchi delle campane.

    LE PREGHIERE E I COMUNICATI - L'ultimo bollettino di venerdì, alle 19, mentre era in corso la veglia celebrata dal cardinal Ruini nella basilica di San Giovanni in Laterano, aveva tolto ogni speranza: «Le condizioni sono sempre più gravi. Il respiro è diventato superficiale. C'è una grave insufficienza cardiorespiratorie». Poi si erano rincorse altre notizie: «Il Papa ha perso conoscenza» ma senza conferme immediate. Il commento dei medici aveva comunque fatto capire che il cammino di Karol Wojtyla stava per finire:«Non ci sono più speranze». Nella sua omelia il cardinale Ruini aveva usato parole che davano il senso profondo del momento: «Il Pontefice già vede e tocca il Signore». Alle 20,30 di venerdì si chiudono entrambe le porte di San Pietro: la fine si sta consumando e la piazza si riempie di fedeli. Oltre 70mila si ritrovano a vegliare, in silenzio, quelle che appaiono già le ultime ore di vita di Papa Giovanni Paolo II. Il fisico del Papa è forte, e il Pontefice supera la notte. Nella mattina di sabato Navarro Valls conferma che le condizioni restano «gravissime» e che il Papa ha anche «perso parzialmente conoscenza». Ma fa anche conoscere al mondo le ultime parole di Giovanni Paolo II, dedicate ai giovani, molti dei quali hanno vegliato tutta la notte, canche con canti e cori, sotto le sue finestre: «Vi ho cercato, adesso siete venuti da me. Vi ringrazio». Nel tardo pomeriggio di sabato l'ultimo bollettino, poche righe scritte distribuite anche ai tanti fedeli che affollavano la sala stampa della Santa Sede: il Papa è gravissimo, la febbre si sta alzando. Ma anche un ultimo filo di speranza: il Pontefice è cosciente, risponde alle domande dei suoi familiari, cioè delle persone a lui più vicine. Una speranza che si è spenta alle 21.37 di sabato.

    LA SOFFERENZA E L'ADDIO - Il momento dell'addio di Papa Giovanni Paolo II arriva dopo un lento, lungo e doloroso declino che il mondo intero ha vissuto in diretta. Gli ultimi giorni e le ore estreme non sono apparse un improvviso crollo, semmai la prosecuzione e insieme l'esito inevitabile di un cammino di sofferenza che per il Pontefice era cominciato da tempo. Perchè quella sofferenza, quella fatica, Giovanni Paolo II non l'ha mai nascosta. L'ha portata anzi nel mondo finché ha pututo, negli ultimi anni superando anche la soglia delle possibilità che i medici avevano previsto. Per questo il momento del dolore, delle lacrime, della tristezza per la sua scomparsa, appare anche confortato dai segni che egli stesso ha lasciato. La folla raccolta in San Pietro nella notte è stata, come tante altre volte, la risposta della gente comune, non soltanto dei fedeli più praticanti, alla sua capacità di essere una testimonianza vivente di fede anche in questi ultimi difficilissimi mesi. Negli occhi di tutti rimane il ricordo della sua ultima apparizione, con quella benedizione muta, quel tentativo estremo di strappare una tregua alla malattia, per trovare una parola e salutare chi lo attendeva in attesa in Piazza Sen Pietro. Nessuno, in piazza e nel mondo, poteva sentirsi abbandonato da quel Papa. Nessuno poteva sentirsi di abbandonarlo e il mondo intero, anche quello dei non cattolici, ha vissuto con questo sentimento le ultime ore di Giovanni Paolo II. Televisioni, radio, giornali, sti web hanno seguito passo dopo passo gli ultimi istanti della sua vita e milioni di fedeli hanno pregato per il Papa, ma anche per ringraziarlo di ciò che ha regalato, fino agli ultimi istanti della sua vita. E che non sarà dimenticato.

    Fonte: Corriere della Sera

  2. #22
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    Tra ricoveri e ansie, tre mesi di martirio per il Santo Padre

    Il drammatico 2005 di Giovanni Paolo II

    Dalle voci in sordina sull'influenza al primo ricovero, dalla difficile ripresa al nuovo precipitare delle condizioni cliniche


    È uno scorcio d'anno drammatico quello che il Papa ha vissuto in questo primo trimestre del 2005. La sequenza, che ha visto un crescendo di ansia e preoccupazione per la salute del pontefice, è cominciata in sordina verso gli ultimi giorni di gennaio con quella che veniva indicata come una semplice influenza.
    Il 1 febbraio 2005 si rende necessario un ricovero urgente al Policlinico Gemelli, l'ospedale di elezione del Papa che vi è stato curato per l'attentato di Alì Agca e per le malattie degli ultimi anni. Il ricovero viene spiegato con «una laringo-tracheite acuta e crisi di laringospasmo», conseguenza dell'influenza.

    Il Papa ha problemi a respirare, ma è il mondo a trattenere il fiato. Si torna a parlare di dimissioni. Ma la robusta fibra di Karol Wojtyla sembra fare nuovi miracoli: si riprende e migliora e, dopo dieci giorni di degenza, il 10 febbraio, rientra in Vaticano in papamobile, sotto gli occhi delle telecamere di tutto il mondo.
    Ma la situazione, forse anche a causa della ferrea volontà del Papa di non sottrarsi ai suoi compiti (il 21 febbraio presenta la lettera apostolica sui mass media) torna a peggiorare. Così il 24 febbraio di quello stesso mese il pontefice è costretto, ancora per difficoltà respiratorie, a rientrare al Policlinico Gemelli. A questo punto, come è naturale, l'apprensione sale alla stelle: quella sera stessa è necessario praticargli una tracheotomia. Un'operazione relativamente semplice ma che ostacola l'articolazione delle parole e fa nascere gli interrogativi sul «papa muto» di fronte alle incombenze della carica.
    Il ricovero è più lungo: 18 giorni, fino al 13 marzo. Ma di nuovo, la fibra del papa polacco sembra prevalere sulle difficoltà. L'11 marzo benedice i pellegrini dalla finestra del Gemelli, e il 13 marzo rivolge all'Angelus alcune parole di saluto dalla finestra dell'ospedale, e in serata rientra in Vaticano.
    Il 16 marzo il Papa si affaccia alla finestra dello studio e saluta i fedeli con cenni della mano, comparendo per la prima volta in pubblico dopo il rientro in Vaticano: un'apparizione silenziosa come saranno anche quelle successive. La difficoltà di parlare con la cannula inserita nella trachea si conferma in tutta la sua drammaticità, commuovendo il mondo. Il 17 marzo con un collegamento video dall'appartamento papale, il pontefice - sempre in silenzio - benedice i giovani riuniti in San Giovanni.
    Si arriva al periodo pasquale: la domenica delle Palme, il 20 marzo, Giovanni Paolo II si affaccia ancora alla finestra su Piazza San Pietro, agitando un ramo d'ulivo. Anche questa volta non può parlare, ma non si arrende e mercoledì 23 marzo si affaccia nuovamente per salutare i fedeli riuniti in Piazza San Pietro, ancora in silenzio. Il 25 marzo il Papa segue la via crucis al Colosseo, in un video lo si vede ripreso di spalle. La domenica di Pasqua, il 27 marzo si affaccia nuovamente alla finestra del suo studio per la benedizione Urbi et Orbi. Indomabile, Giovanni Paolo II il 30 marzo torna a mostrarsi alla finestra: anzi si fa porgere il microfono, tenta ancora di dire qualche parola ma i suoni non sono percepibili.
    Si rafforza il circuito delle voci e delle ipotesi su possibili interventi medici, fino al 31 marzo, il giorno in cui le preoccupazioni sono ufficializzate, dopo una ridda di voci preoccupate sullo stato di salute del Santo Padre.

    02 aprile 2005

    Fonte: Corriere della Sera

    Una delle ultime apparizioni pubbliche del Papa: nella foto, il giorno di Pasqua, 27 marzo 2005

  3. #23
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    Dal sito SANTI E BEATI (con qualche mia modifica):

    Giovanni Paolo II (Karol Wojtyla) Papa

    (Papa dal 22/08/1978 - al 2/04/2005).

    Nato a Wadovice, in Polonia, è il primo papa slavo e il primo Papa non italiano dai tempi di Adriano VI. Nel suo discorso di apertura del pontificato ha ribadito di voler portare avanti l'eredità del Concilio Vaticano II. Il 13 maggio 1981, in Piazza San Pietro, anniversario della prima apparizione della Madonna di Fatima, fu ferito gravemente con un colpo di pistola dal turco Alì Agca. Al centro del suo annuncio il Vangelo, senza sconti. Molto importanti sono le sue encicliche, tra le quali sono da ricordare la "Redemptor hominis", la "Dives in misericordia", la "Laborem exercens", la "Veritatis splendor" e l'"Evangelium vitae". Dialogo interreligioso ed ecumenico, difesa della pace, e della dignità dell'uomo sono impegni quotidiani del suo ministero apostolico e pastorale. Dai suoi numerosi viaggi nei cinque continenti emerge la sua passione per il Vangelo e per la libertà dei popoli. Ovunque messaggi, liturgie imponenti, gesti indimenticabili: dall'incontro di Assisi con i leader religiosi di tutto il mondo alla preghire al Muro del pianto di Gerusalemme. Così Carol Wojtyla traghetta l'umanità nel terzo millennio.

    Giovanni Paolo II è il 264° Papa (263° Successore di Pietro). Karol Józef Wojtyla , eletto Papa il 16 ottobre 1978, nacque a Wadowice, città a 50 km da Cracovia, il 18 maggio 1920. Era il secondo dei due figli di Karol Wojtyla e di Emilia Kaczorowska, che morì nel 1929. Suo fratello maggiore Edmund, medico, morì nel 1932 e suo padre, sottufficiale dell’esercito, nel 1941.
    A 9 anni ricevette la Prima Comunione e a 18 anni il sacramento della Cresima. Terminati gli studi nella scuola superiore Marcin Wadowita di Wadowice, nel 1938 si iscrisse all’Università Jagellónica di Cracovia.
    Quando le forze di occupazione naziste chiusero l’Università nel 1939, il giovane Karol lavorò (1940-1944) in una cava ed, in seguito, nella fabbrica chimica Solvay per potersi guadagnare da vivere ed evitare la deportazione in Germania.
    A partire dal 1942, sentendosi chiamato al sacerdozio, frequentò i corsi di formazione del seminario maggiore clandestino di Cracovia, diretto dall’Arcivescovo di Cracovia, il Cardinale Adam Stefan Sapieha. Nel contempo, fu uno dei promotori del "Teatro Rapsodico", anch’esso clandestino.
    Dopo la guerra, continuò i suoi studi nel seminario maggiore di Cracovia, nuovamente aperto, e nella Facoltà di Teologia dell’Università Jagellónica, fino alla sua ordinazione sacerdotale a Cracovia il 1E novembre 1946.
    Successivamente, fu inviato dal Cardinale Sapieha a Roma, dove conseguì il dottorato in teologia (1948), con una tesi sul tema della fede nelle opere di San Giovanni della Croce. In quel periodo, durante le sue vacanze, esercitò il ministero pastorale tra gli emigranti polacchi in Francia, Belgio e Olanda.
    Nel 1948 ritornò in Polonia e fu coadiutore dapprima nella parrocchia di Niegowiç, vicino a Cracovia, e poi in quella di San Floriano, in città. Fu cappellano degli universitari fino al 1951, quando riprese i suoi studi filosofici e teologici. Nel 1953 presentò all’Università cattolica di Lublino una tesi sulla possibilità di fondare un’etica cristiana a partire dal sistema etico di Max Scheler. Più tardi, divenne professore di Teologia Morale ed Etica nel seminario maggiore di Cracovia e nella Facoltà di Teologia di Lublino.
    Il 4 luglio 1958, il Papa Pio XII lo nominò Vescovo titolare di Ombi e Ausiliare di Cracovia. Ricevette l’ordinazione episcopale il 28 settembre 1958 nella cattedrale del Wawel (Cracovia), dalle mani dell’Arcivescovo Eugeniusz Baziak.
    Il 13 gennaio 1964 fu nominato Arcivescovo di Cracovia da Paolo VI che lo creò Cardinale il 26 giugno 1967.
    Partecipò al Concilio Vaticano II (1962-65) con un contributo importante nell’elaborazione della costituzione Gaudium et spes. Il Cardinale Wojtyla prese parte anche alle 5 assemblee del Sinodo dei Vescovi anteriori al suo Pontificato.
    Dall’inizio del suo Pontificato, Papa Giovanni Paolo II ha compiuto finora 142 visite pastorali in Italia e, come Vescovo di Roma, si è recato in 301 delle attuali 334 parrocchie romane . I viaggi apostolici nel mondo - espressione della costante sollecitudine pastorale del Successore di Pietro per tutte le Chiese - sono stati finora 99 .
    Tra i suoi documenti principali si annoverano 14 Encicliche , 13 Esortazioni apostoliche , 11 Costituzioni apostoliche e 42 Lettere apostoliche . Al Papa si ascrivono anche 3 libri : "Varcare la soglia della speranza" (ottobre 1994); "Dono e mistero: nel cinquantesimo anniversario del mio sacerdozio" (novembre 1996) e "Trittico romano", meditazioni in forma di poesia (marzo 2003).
    Il Santo Padre ha celebrato 138 cerimonie di beatificazione - nelle quali ha proclamato 1310 beati - e 48 canonizzazioni , per un totale di 469 santi . Ha tenuto 8 concistori , in cui ha nominato 201 Cardinali . Ha presieduto anche 6 riunioni plenarie del Collegio Cardinalizio .
    Dal 1978 fino ad oggi, ha convocato 15 assemblee del Sinodo dei Vescovi : 6 generali ordinarie (1980, 1983, 1987, 1990; 1994 e 2001), 1 assemblea generale straordinaria (1985) e 8 assemblee speciali (1980, 1991, 1994, 1995, 1997, 1998 [2] e 1999).
    Nessun Papa ha incontrato tante persone come Giovanni Paolo II: alle Udienze Generali del mercoledì (oltre 1000) hanno partecipato finora più di 16 milioni e 700 mila di pellegrini , senza contare tutte le altre udienze speciali e le cerimonie religiose [più di 8 milioni di pellegrini solo nel corso del Grande Giubileo dell’anno 2000], nonché i milioni di fedeli incontrati nel corso delle visite pastorali in Italia e nel mondo; numerose anche le personalità governative ricevute in udienza: basti ricordare le 38 visite ufficiali e le altre 690 udienze o incontri con Capi di Stato , come pure le 226 udienze e incontri con Primi Ministri .

    Fonte: Santa Sede




  4. #24
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    Predefinito OMELIA DEL CARD. ANGELO SODANO nella celebrazione del 3 aprile 2005 ore 10,30

    Venerati Concelebranti!
    Distinte Autorità!
    Fratelli e Sorelle nel Signore!
    Il canto dell’Alleluia risuona oggi più solenne che mai.
    E’ la II Domenica di Pasqua. E’ la Domenica “in albis”, la festa delle bianche vesti del nostro Battesimo. E’ la Domenica della Divina Misericordia, come abbiamo cantato nel Salmo 117: “Celebrate il Signore perché è buono, perché eterna è la sua misericordia…”. E’ vero. Il nostro animo è scosso da un fatto doloroso: il nostro Padre e Pastore, Giovanni Paolo II, ci ha lasciati. Egli, però, per ben 26 anni, ci ha sempre invitati a guardare a Cristo, unica ragione della nostra speranza.
    Per ben 26 anni, Egli ha portato in tutte le piazze del mondo il Vangelo della speranza cristiana, insegnando a tutti che la nostra morte non è che un passaggio verso la patria del cielo. Là è il nostro eterno destino, ove ci attende Dio nostro Padre.
    Il dolore del cristiano si trasforma subito in un atteggiamento di profonda serenità. Ciò ci proviene dalla fede in Colui che ci ha detto: “Io sono la Risurrezione e la vita. Colui che crede in me, non morirà in eterno” (cfr Gv 11,25-26).
    Certo, l’affetto alle persone care non ci esime dal versare lacrime di dolore, nel momento del distacco, ma sempre attuale è il richiamo che l’apostolo Paolo già rivolgeva ai cristiani di Tessalonica, allorquando li invitava a non contristarsi “come coloro che non hanno speranza”, “sicut coeteri, qui spem non habent” (1 Ts 4,13).
    La fede, miei fratelli, ci invita a levare il capo ed a guardare lontano, a guardare in alto!
    E così, oggi, mentre piangiamo la dipartita del Papa che ci ha lasciato, apriamo il cuore alla visione del nostro eterno destino.
    Nelle Messe per i Defunti, vi è quella bella frase del Prefazio: “la vita non ci è tolta, ma è solo trasformata”, “vita mutatur, non tollitur”! E mentre si distrugge la dimora terrena, se ne costruisce un’altra nel cielo!
    Si spiega così la gioia del cristiano in ogni momento della propria vita.
    Egli sa, poi, che, per quanto peccatore, accanto a lui vi è sempre la misericordia di Dio Padre che l’attende. E’ questo il senso dell’odierna festa della Divina Misericordia, istituita proprio dal compianto Papa Giovanni Paolo II, per sottolineare quest’aspetto così consolante del mistero cristiano.
    In questa Domenica, sarebbe commovente rileggere una delle sue Encicliche più belle, la Dives in misericordia, offertaci già nel 1980, nel terzo anno del suo Pontificato.
    Allora, il Papa ci invitava a guardare il Padre che è “misericordioso e Dio di ogni consolazione, che ci conforta in ogni nostra tribolazione” (cfr 2 Cor 1,3-4). Nella medesima Enciclica, poi, Giovanni Paolo II ci invitava a guardare a Maria, la Madre della Misericordia, a Colei che, durante la visita ad Elisabetta, magnificava il Signore esclamando che “di generazione in generazione è la Sua misericordia” (cfr Lc 1,50). E fu il medesimo nostro amato Papa a chiamare, poi, la Chiesa d’oggi ad essere la casa della misericordia, per accogliere tutti coloro che hanno bisogno di aiuto, di perdono e di amore.
    Quante volte, il Papa ha ripetuto in questi 26 anni che i mutui rapporti fra gli uomini e fra i popoli non si possono basare solo sulla giustizia, ma debbono essere perfezionati dall’amore misericordioso, che è tipico del messaggio cristiano Giovanni Paolo II, anzi, Giovanni Paolo il Grande divenne così il cantore della civiltà dell’amore, vedendo in tale termine una delle definizioni più belle della “civiltà cristiana”. Sì, la civiltà cristiana è civiltà dell’amore, a differenza radicale di quelle civiltà dell’odio che furono proposte dal nazismo e dal comunismo.
    Ora, nella vigilia della Domenica della Divina Misericordia, l’Angelo del Signore è passato nel Palazzo Apostolico Vaticano ed ha detto al suo servo buono e fedele: “Entra nel gaudio del tuo Signore!” (cfr Mt 25,21).
    Dal cielo, Egli vegli sempre su di noi e di aiuti a “varcare quella soglia della speranza” di cui tanto ci aveva parlato.
    Questo suo messaggio rimanga per sempre scolpito nel cuore degli uomini d’oggi. A tutti, Giovanni Paolo II ripete ancora una volta le parole di Cristo: “Il Figlio dell’Uomo non è venuto al mondo per giudicarlo, ma per salvarlo” (cfr Gv 3,17).
    Giovanni Paolo II ha diffuso nel mondo questo Vangelo di salvezza, invitando tutta la Chiesa a chinarsi sull’uomo d’oggi per abbracciarlo e sollevarlo con amore redentivo.
    Sia nostro compito raccogliere il messaggio di chi ci ha lasciato e farlo fruttificare per la salvezza del mondo!
    E al nostro indimenticabile Padre noi diciamo, con le parole della Liturgia: “In Paradiso ti conducano gli Angeli! “In Paradisum deducant te Angeli”!
    Un coro festoso ti accolga e ti conduca nella Città Santa, la Gerusalemme celeste, perché là tu abbia una requie eterna.
    Amen!

  5. #25
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    Predefinito DICHIARAZIONE DEL DIRETTORE DELLA SALA STAMPA DELLA S.S. DR. JOAQUÍN NAVARRO-VALLS

    Bollettino n. 187 del 3.4.2005

    Questa mattina, il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Dr. Joaquín Navarro-Valls, ha rilasciato ai giornalisti la seguente dichiarazione:

    Sono in svolgimento in Vaticano le procedure previste dalla Costituzione Apostolica “Universi Dominici Gregis” di Giovanni Paolo II in occasione della morte di un Sommo Pontefice.

    Constatazione della morte.

    Questa mattina, alle ore 9.30, si è svolto il rito della constatazione della morte di Giovanni Paolo II (Universi Dominici Gregis, 17). S. Em.za il Card. Eduardo Martínez Somalo, Cardinale Camerlengo, Mons. Paolo Sardi, Vice Camerlengo, Mons. Piero Marini, Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, ed i Prelati Chierici della Camera Apostolica si sono recati nell’appartamento del Defunto Pontefice con il Dott. Renato Buzzonetti, Medico Personale del Papa, per procedere alla Constatazione della morte, seguendo il rito dell’ “Ordo Exsequiarum Romani Pontifici”. Il Cancelliere Segretario della Camera Apostolica, Avv. Enrico Serafini, ha quindi redatto l’atto autentico della morte, cui ha annesso il certificato medico del Dott. Renato Buzzonetti.

    Esposizione della salma nel Palazzo Apostolico.

    Alle 12,30 il Cardinale Camerlengo presiederà una celebrazione per dare inizio alle visite alla salma di Giovanni Paolo esposta nella Sala Clementina per l’ossequio e la preghiera dei membri della Curia Romana, delle Autorità e del Corpo Diplomatico. Le visite termineranno alle ore 16.

    Traslazione della Salma nella Basilica Vaticana per l’omaggio di tutti i fedeli.

    L’ora della traslazione verrà decisa dalla prima Congregazione dei Cardinali, che si terrà domani 4 aprile, alle ore alle 10,30 nella Sala Bologna. Si prevede, come anticipato, che la traslazione avvenga verso le ore 17.00.







    L'omaggio di Ciampi






  6. #26
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    Predefinito LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DEL REGINA CÆLI

    Al termine della solenne Celebrazione Eucaristica in suffragio di Sua Santità Giovanni Paolo II, presieduta dall’Em.mo Card. Angelo Sodano, il Sostituto della Segreteria di Stato, l’Arcivescovo Leonardo Sandri, prima della recita del Regina Cæli, dà lettura di un testo che il Santo Padre aveva precedentemente preparato in occasione della solennità della Divina Misericordia che si celebra la II Domenica di Pasqua.

    Queste le parole del Santo Padre:

    LE PAROLE DEL SANTO PADRE

    Carissimi Fratelli e Sorelle!

    1. Risuona anche oggi il gioioso Alleluja della Pasqua. L’odierna pagina del Vangelo di Giovanni sottolinea che il Risorto, la sera di quel giorno, apparve agli Apostoli e “mostrò loro le mani e il costato” (Gv 20,20), cioè i segni della dolorosa passione impressi in modo indelebile sul suo corpo anche dopo la risurrezione. Quelle piaghe gloriose, che otto giorni dopo fece toccare all’incredulo Tommaso, rivelano la misericordia di Dio, che “ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito” (Gv 3, 16).
    Questo mistero di amore sta al centro dell’odierna liturgia della Domenica in Albis, dedicata al culto della Divina Misericordia.

    2. All’umanità, che talora sembra smarrita e dominata dal potere del male, dell’egoismo e della paura, il Signore risorto offre in dono il suo amore che perdona, riconcilia e riapre l’animo alla speranza. E’ amore che converte i cuori e dona la pace. Quanto bisogno ha il mondo di comprendere e di accogliere la Divina Misericordia! Signore, che con la tua morte e risurrezione riveli l’amore del Padre, noi crediamo in Te e con fiducia ti ripetiamo quest’oggi: Gesù, confido in Te, abbi misericordia di noi e del mondo intero.

    3. La solennità liturgica dell’Annunciazione, che celebreremo domani, ci spinge a contemplare con gli occhi di Maria l’immenso mistero di questo amore misericordioso che scaturisce dal Cuore di Cristo. Aiutati da Lei possiamo comprendere il senso vero della gioia pasquale, che si fonda su questa certezza: Colui che la Vergine ha portato nel suo grembo, che ha patito ed è morto per noi, è veramente risorto. Alleluia!

    ****
    Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede n. 186 del 3.4.2005




  7. #27
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    Vero Stemma della Sede Vacante

    Mi dispiace contraddire lor signori, ma il Vero Stemma della Sede Vacante è questo !




    Succi Leonelli Marco (IL VANDEANO)

  8. #28
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    Predefinito Link dedicati alla morte ed al ricordo del Papa

    XXV anni di Pontificato di S.S. Giovanni Paolo II

    XXVI anniversario dell'elezione di Giovanni Paolo II

    Notizie sulla salute del Papa

    Da altri fora:

    - Cattolici Romani:

    la morte:

    Il Signore ha chiamato a Sè il Santo Padre Giovanni Paolo II

    Ore 21, Piazza San Pietro: Rosario per il Papa.

    gli ultimi mesi di vita del Papa:

    L'aggravarsi delle condizioni del Santo Padre

    Preoccupati per la salute del Papa uomini di ogni confessione religiosa.

    Preghiamo per il Papa

    Una preghiera, INSIEME, per il Papa

    Mentre il Santo Padre agonizza le tv fan spazio a Berlusconi...

    Speciale TG1 sul Papa: commovente!

    Un'incalzante e singolare "udienza del mercoledì"

    Il Papa benedice, ALTRI maledicono

    A suo modo dialoga, e tutti capiscono.

    Alcune , dovute, precisazioni in merito alla salute del Papa

    Messaggio Urbi et Orbi: Il Cristo risorto porta pace, solidarietà, valori spirituali

    Il Papa: «Offro le mie sofferenze perché si compia il disegno di Dio»

    Il Papa ai giovani dell'Opus Dei: lavoro e studio siano una preghiera

    Il Papa benedice in silenzio i giovani dalla finestra dello studio

    Card. Ruini: dalla croce di Gesù, energia nuova alla Chiesa e sul volto del Papa

    Lettera del Papa ai sacerdoti: firmata da un luogo segnato dalla Croce di Cristo.

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    La Preghiera Di Wojtyla

    Papa: la preghiera ecumenica è compito di ogni battezzato

    Papa: presto beato Charles de Foucald, 22 i nuovi beati

    Angelus del Papa: il presepe è un segno di cultura e di fede

    Papa: la famiglia è fondamento della vita sociale

    - Ortodossi:

    Johannis Secundus mortus est

    - Principale (anche se molte discussioni e posts sono irritanti ad opera di soggetti che mancano persino di qualsiasi umana sensibilità):

    Il Papa è Grave

    E' morto un "Uomo di pace"

    Ciao Papa

    Quali sono le vere condizioni del Papa ?

    Il Papa sta male; ma Vespa manda in onda l'intervista a Berlusconi.

    Il Papa di tutti

    Giovanni Paolo II identità cristiana, pace e giustizia...

    - L'Unione:

    «Vi ho cercato, adesso voi siete qui da me e per questo vi ringrazio»

    Il Papa è Grave

    - Camera di POL (anche se alcuni posts sono anche qui discutibili):

    Passione del Papa

    In Memoria di Giovanni Paolo II

    - Destra sociale:

    Il Santo Padre è salito al cielo

    Esterno:

    L’opera del Santo Padre per la custodia del Deposito della Fede e la preservazione della Disciplina Ecclesiastica



  9. #29
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    Predefinito

    E' stata diffusa la certificazionedi morte del Pontefice firmata
    da dottor Renato Buzzonetti, direttore sanitario del Vaticano

    Papa morto per shock settico
    e collasso cardiocircolatorio


    CITTA DEL VATICANO - "Certifico che Sua Santità Giovanni Paolo II nato a Wadovice il 18 maggio 1920, residente nella città del Vaticano, cittadino vaticano, è deceduto alle ore 21,37 del giorno 2 aprile 2005 nel suo appartamento nel Palazzo Apostolico Vaticano a causa di shock settico e collasso cardiocircolatorio irreversibile". E' quanto si legge nella certificazione di morte di Giovanni Paolo secondo, firmato dal dottor Renato Buzzonetti, direttore della Direzione di Sanità e di Igiene dello stato della Città del Vaticano, diffusa oggi dalla sala stampa della Santa Sede.

    Nell'atto formale si precisa che il Papa era affetto da "Morbo di Parkinson; pregressi episodi di insufficienza respiratoria acuta e conseguente tracheotomia; ipertrofia prostatica benigna, complicata da urosepsi e cardiopatia ipertensiva e ischemica". "L'accertamento della morte - conclude l'atto - è stato effettuato mediante registrazione elettrocardiotanatografica della durata di oltre 20 minuti primi".

    (3 aprile 2005)

    Fonte: Repubblica

  10. #30
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    Predefinito Le prime immagini del Papa dopo morto

    Il Camerlengo di S.R.C., Card. Somalo, benedice la salma del Papa, esposta nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico





    Omaggio al Papa. In secondo piano sono visibili le suore che l'hanno amorevolmente assistito




 

 
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