Pagina 2 di 4 PrimaPrima 123 ... UltimaUltima
Risultati da 11 a 20 di 32

Discussione: Eresie cielline

  1. #11
    Moderatore
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    Cermenate (CO)
    Messaggi
    23,270
     Likes dati
    134
     Like avuti
    264
    Mentioned
    2 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Quante visite!

    Speriamo che questo thread faccia almeno un po' di bene alle anime.

    Ad maiorem Dei gloriam

    Guelfo nero

  2. #12
    Moderatore
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    Cermenate (CO)
    Messaggi
    23,270
     Likes dati
    134
     Like avuti
    264
    Mentioned
    2 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Le visite sono drasticamente diminuite...i superiori incogniti (più o meno incogniti eh eh) avranno detto il loro niet...

    un vecchio pezzo di Blondet per gradire... (fece bella mostra di sè per quasi dieci giorni all'interno dell'UNiversità Cattolica di Milano)

    Ferrara arruola cattolici per la crociata di Sharon

    Nel 1995, il grande Israel Shahak accennò in un suo articolo ad una "ossessione" di Rabin (allora premier israeliano) attorno all'idea di spingere l'Occidente ‘in una crociata anti - islamica guidata da Israele’ (1). Non capimmo bene allora cosa intendesse. Ora è più chiaro: milioni di evangelici americani, "cristiani rinati" e "sionisti cristiani", sostengono Bush nella nuova crociata.
    Che non si fermerà all'Irak. E' imminente l'attacco all'Iran, poi toccherà alla Siria, all'Arabia Saudita e forse all'Egitto. La strategia è quella additata nel 1982 da Kivunim ("Direttive"), la rivista del Congresso Sionista Mondiale. In un articolo intitolato "Strategie per Israele negli anni '80" Oded Yinon, giornalista con un passato nell'esercito, diceva: “Israele deve puntare allo smembramento degli stati islamici vicini secondo linee etniche e religiose”.
    Specificava che l'Irak era il candidato ideale per questo frazionamento, perché la minoranza sunnita vi dominava una maggioranza sciita e, a Nord, una componente curda (2). Farne tre staterelli senza forza politica significava liberare Israele da un nemico potenziale.
    Questa strategia abbisognava del sostegno indefettibile degli Usa e dei suoi "cristiani rinati".
    L'avvicinamento della lobby alle frange più estreme del fondamentalismo protestante Usa, quello che pende dalla labbra di loschi e ricchissimi telepredicatori come Jerry Falwell e Pat Robertson, data dagli anni '70. In questi "cristiani", nutriti di profezie millenaristiche e della convinzione sul "privilegiato destino" escatologico americano, covava l'idea che il ritorno in massa degli ebrei in Terrasanta avrebbe accelerato il Secondo Avvento, ossia il ritorno di Gesù sulla terra. Per questo 60 milioni di evangelici Usa finanziano da anni gli insediamenti ebraici nelle zone palestinesi, versano fondi alle scuole rabbiniche che si preparano a ricostruire il Tempio, e sostengono Sharon negli aspetti più brutali della sua politica.
    La rielezione di Bush è il coronamento di questa strategia dell'attenzione ebraica verso frange per lungo tempo disprezzate della cosiddetta America profonda: brava gente che legge la Bibbia e nient'altro e vuole affermare "valori morali" nella vita civile, contro il laicismo libertino che ha imposto l'aborto legalizzato, l'insegnamento dell'evoluzionismo nelle scuole e i matrimoni gay.
    Fatto non troppo singolare, il permissivismo morale in Usa è stato promosso per anni dagli ebrei - allora liberal. Che negli ultimi anni, convertitisi in neocons. ammiratori di Sharon, hanno captato e fatto proprie le istanze dei "cristiani rinati", hanno dato loro voce, li hanno legittimati come forza politica. In questo gioco, c'è chi ha fatto le due parti in commedia.

    In Italia, in piccolo, è in corso una simile operazione. Diretta verso i buoni cattolici tradizionalisti. Gruppi da decenni disprezzati dalla Chiesa e senza voce in capitolo, relegati in una sorta di ghetto culturale senza accesso ai media, di colpo si trovano al centro dell'attenzione. Ferrara, a "destra", invita alla "7" Giovanni Cantoni, il capo del disprezzato gruppo Alleanza Cattolica; Gad Lerner, a "sinistra", invita nella sua trasmissione Rino Cammilleri, saggista cattolico spesso all'indice fra i cattolici. Frange “reazionarie” come il gruppo Lepanto sono già arruolate nella crociata israeliana contro l'Islam grazie al loro mentore, Roberto de Mattei; Massimo Introvigne (Alleanza Cattolica) viene rispettosamente intervistato da tutte le tv come "esperto" di terrorismo islamico; per non dimenticare la sezione italiana della TFP brasiliana (Tradizione,Famiglia, Proprietà).
    Tutta brava gente, inascoltata per decenni e dunque in crisi di astinenza di visibilità; nutrita dalla mitologia cattolica delle Crociate, di Lepanto e dell'assedio turco di Vienna.
    Dunque facile preda della campagna di arruolamento nella crociata ebraica. Grati, tutti costoro inneggiano a Bush che, almeno, "è contro l'aborto" e, pieni di gratitudine, corrono ad arruolarsi sotto le bandiere dell'"ateo devoto" Ferrara, già comunista e ora neocon, anzi theocon.
    Sono, in fondo, quattro gatti. Ma dietro di loro ci sono i 4 milioni di ascoltatori di Radio Maria. Alimentati quotidianamente da profezie millenaristiche, dall'attesa spasmodica degli “Ultimi Giorni”.
    E "istruiti" da un ex-extraparlamentare di sinistra diventato sharoniano, tale Sorbi, sul luminoso compito sacro di Israele nella sua guerra santa contro i satanici musulmani, tutti terroristi, identificati senza mezzi termini con l'Anticristo. E' brava gente che per marginalità culturale e sociale somiglia fin troppo ai "cristiani rinati" dell'America profonda: dunque facili prede della suggestione organizzata dagli arruolatori della “Crociata” giudaica.
    Hanno meno giustificazione di loro i ciellini, che si stanno pure arruolando in massa: Ferrara è il difensore del loro Buttiglione.
    Ma si poteva sperare da loro un poco più di astuzia nel comprendere la manipolazione in corso.
    Tuttavia, la responsabilità ultima ricade sulla Chiesa clericale. I gruppi bersaglio dell'offensiva Ferrara - Lerner sono i più abbandonati e i meno ascoltati dalla Chiesa, messi ai margini della vita di fede, gregge senza pastori. La Chiesa conciliare ha preferito "ascoltare" tutti i progressisti e i residuati dc, ritenuti la "maggioranza" del "mondo cattolico".
    E' facile prevedere cosa accadrà: ora che gli ebrei sdoganano i cattolico reazionari, la Chiesa ne avrà paura e forse diventerà più di "destra". Magari Ferrara ci farà ottenere la Messa in latino.
    Ma sì, basta che diventiamo crociati della crociata di Sharon. E che i nostri preti benedicano le armi israeliane, i massacri e le atrocità dei Marines in Irak (e in Iran, Siria, Arabia).

    L'ultima triste riflessione: dopo una vita passata a denunciare la subalternità culturale dei cattolici progressisti all'egemonia comunista, ci tocca vedere i catto - conservatori diventare subalterni dell'ebraismo sharoniano. Sempre in ogni caso subalterni, bisognosi di legittimazione da fuori, mai capaci di fare in proprio le proprie battaglie.


    di Maurizio Blondet



    Note

    1) Israel Shahak, "Downturn in Rabin's popularity", Washington Reporto, narzo 1995.
    2) Kivunim, febbraio 1982. L'articolo era in ebraico; Israel Shahak lo tradusse in inglese.

  3. #13
    Moderatore
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    Cermenate (CO)
    Messaggi
    23,270
     Likes dati
    134
     Like avuti
    264
    Mentioned
    2 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Piccolo giudizio su Rocco Buttiglione che traggo da "Il CInghiale Corazzato", foglio di informazione e cultura del Movimento Universitario Padano (vero centro di azione anticiellina) dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

    Guelfo Nero

    Rocco (tarocco ) Buttiglione: già Ministro nel secondo governo Berlusconi (di cosa? Sfido chiunque a ricordarlo), oggi, dopo la colossale bocciatura europea, di professione fa la Madonna Pellegrina (e piangente come sanno quelli che erano al teatro Nuovo) del cattolicesimo sconfitto e perseguitato.
    Avrete notato che il Mup della Cattolica non ha speso una riga di pennarello e un solo centimetro quadro di carta per esprimere solidarietà a Rocco e ai suoi sigari. Mica siamo scemi!
    Il caro Rocco è il vero prototipo del democristiano di tutti i tempi, moderato e assente quando c’è da combattere per le cose che hanno valore (ricordiamo la sorda lotta contro l’applicazione della legge Bossi contro l’immigrazione clandestina portata avanti dall’Udc), estremista nella difesa e nell’acquisizione di poltrone,, e soprattutto un gran frignone se lo toccano.
    Forse non tutti se lo ricordano bene, il bravo Rocco, quando brigava per fare cadere il governo di centrodestra nel 1994 e stava per diventare ministro nel governo D’Alema nel 1998, insieme agli odiati giacobini e comunisti che ora combatte tanto.
    A Bruxelles gli eurogiacobini, che di cattolicesimo e di valori tradizionali in genere non vogliono sentir parlare, l’hanno rimandato a casa in un baule. Anche se il buon Rocco giurava e spergiurava che lui sarebbe stato buono buono, che il suo cattolicesimo se lo sarebbe tenuto dentro nel suo cuoricino senza farlo vedere a nessuno, che ai “culattoni” (tricoloruto ministro Tremaglia dixit) lui non avrebbe fatto niente.
    Non è servito calar le braghe e il triste Rocco è tornato a svolgere il suo importante (?) incarico ministeriale. Non solo ma ora la compagnia di giro gestita dalla donna cannone barbuta (Giuliano Ferrara, direttore del Foglio) l’ha anche scritturato per un tour, appunto ne ruolo di “cattolicoperseguitatoeintantol’islamciinvademaper fortunachec’èl’america”. Non sembrerà vero al felice Rocco : ora è finalmente al Centro della ribalta.


    http://www.ilcinghialecorazzato.org

  4. #14
    Moderatore
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    Cermenate (CO)
    Messaggi
    23,270
     Likes dati
    134
     Like avuti
    264
    Mentioned
    2 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito


  5. #15
    Moderatore
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    Cermenate (CO)
    Messaggi
    23,270
     Likes dati
    134
     Like avuti
    264
    Mentioned
    2 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Post

    DA SODALITIUM numero 58

    Cattolicesimo, liberalismo, libertà religiosa

    Don Luigi Negri è docente d’Introduzione alla Teologia e di Storia della Filosofia presso l’Università Cattolica di Milano. È anche membro del Consiglio Internazionale di Comunione e Liberazione. Nel passato avevo notato alcuni suoi articoli sulla riforma liturgica, della quale erano criticati degli aspetti accessori. Un suo ultimo libro, consacrato al Sillabo di Pio IX, ha avuto ben due recensioni elogiative su di un quotidiano che ci si immaginerebbe ben lontano da quello che può essere considerato il “manifesto” dell’anti-liberalismo cattolico, il Sillabo appunto. Don Negri elogia Pio IX, “l’attualità e la profezia” del suo Sillabo degli errori moderni. Il Foglio (proprietà di Veronica Berlusconi, direzione di Giuliano Ferrara perché è questo il quotidiano al quale alludevo), elogia l’elogio di don Negri a Pio IX. La seconda recensione positiva è dovuta alla penna di Angela Pellicciari, neo-catecumenale, eppure acerrima nemica del risorgimento liberale al quale ha dedicato numerosi saggi, e data 11 dicembre 2004, pochi giorni prima del convegno sull’antisemitismo tenuto a Roma a Villa Madama su iniziativa del Foglio, appunto, e della Lega Antidiffamazione del B’nai B’rith. Riesce difficile immaginare quale simpatia si possa nutrire per Pio IX, l’odiato Pio IX del caso Mortara, da chi promuove un convegno con il B’nai B’rith, eppure tutto è possibile. Tutto è possibile a condizione di sfigurare Pio IX, e presentarlo per quello che non fu. Ed è quello che fa don Negri. Il suo intento è duplice. Da un lato, come scrive nell’introduzione Mons. Mario Oliveri, Vescovo di Albenga-Imperia (un prelato del quale non sono ignote le simpatie per la Fraternità San Pio X di Mons. Lefebvre), si tratta di “rassicura(re) e conforta(re) tutti coloro che credono e professano che anche il Concilio Vaticano II non è stato rivoluzione, rottura, cambiamento radicale, mutamento sostanziale, ma sviluppo omogeneo nell’immutabilità della Fede e della Dottrina”. Dall’altro, e i due scopi sono necessariamente collegati, “impostare un lavoro di dialogo tra cattolici e liberali, in grado di superare definitivamente tutte le barriere ideologiche” (pp. 99). Il cimento è arduo, e don Negri non ha paura della difficoltà della conciliazione, giacché prende come punto di partenza proprio quel documento, il Sillabo, la cui ultima proposizione CONDANNATA è: “il Romano Pontefice può e deve riconciliarsi e venire a compromessi col progresso, col liberalismo e con la moderna civiltà” (prop. LXXX). Pio IX condanna il tentativo di riconciliare cattolicesimo e liberalismo; don Negri si prefigge invece proprio lo scopo di riconciliare cattolicesimo e liberalismo. E non può fare altrimenti, giacché il “Sommo Pontefice” (così è, se il Vaticano II è in continuità col magistero della Chiesa) Giovanni Paolo II ha operato, al seguito di Paolo VI, questa conciliazione. Molte sono le strade, i metodi e i modi (per ricalcare quanto scrive Mons. Oliveri) per conciliare gli inconciliabili. Ne segnalerò alcuni. Il primo metodo di don Negri, è la storicizzazione del dogma. Don Negri la condanna lodevolmente, citando Roberto De Mattei (pp. 16-17) e Rino Cammilleri (p. 37) ma cede poi all’inevitabile tentazione di storicizzare il Sillabo di Pio IX: l’opposizione di Pio IX al liberalismo “nasceva dalla piega anticattolica che segnava gli eventi di quell’epoca” (p. 101); “i limiti, le ristrettezze che la condanna di tali proposizioni [77-80, riguardanti la libertà di culto, la libertà religiosa, l’aconfessionalità dello Stato, il liberalismo in genere] sembrano imporre alla libertà appaiono allora più comprensibili se si tiene conto della dinamica storica in cui sono formulati” (p. 94). Il metodo della storicizzazione viene applicato, naturalmente, anche al liberalismo. Pio IX non avrebbe condannato il liberalismo, ma “un certo” liberalismo, che, per l’appunto, si manifestava anticattolico e illiberale. “Il termine liberalismo – teorizza Negri – utilizzato nelle attuali condizioni storiche, infatti, non indica ciò che l’uomo dell’Ottocento dentificava con tali parole” (p. 83). Per don Negri non fu liberale lo Stato risorgimentale, non fu liberale lo stato bismarkiano della Kulturkampf, non fu liberale la Costituzione civile del clero della Rivoluzione francese. Don Negri sottolinea, a ragione, come i governi liberali cadessero nello statalismo e nella soppressione della libertà (della Chiesa); ma queste degenerazioni del liberalismo sono accidentali, oppure sono aporie intrinseche al sistema? Vengono alla mente – nel leggere don Negri – i tentativi degli inguaribili socialisti i quali, di fronte al fallimento dei “socialismi reali” realizzatisi concretamente nella storia, obiettano che però il socialismo è tutt’altra cosa, e che anzi non vi fu regime più antisocialista di quelli che si definivano socialisti o comunisti. Non viene alla mente di costoro che i regimi del socialismo reale sono stati al contrario la concreta applicazione del socialismo. Mutatis mutandis, così ragiona don Negri: i governi liberali hanno oppresso la Chiesa, è vero, ma in questo modo negavano la libertà, quindi erano illiberali, quindi il vero liberalismo non è necessariamente avverso alla religione cattolica, e una buona separazione tra lo Stato e la Chiesa non implica necessariamente “l’assorbimento della Chiesa nello Stato”. Se si obbietta che questo liberalismo veramente liberale non è mai esistito, ecco che don Negri e chi pensa come lui può citare, da un punto di vista teorico, il liberalismo anglosassone, specialmente nella versione della scuola di Vienna (Popper, Von Hayek, Novak) (p. 87, nel capitolo “popperiano” intitolato: la “società libera e i suoi nemici”), e da un punto di vista pratico, gli Stati Uniti, della cui politica, anche bellica, il cattolico liberale Novak è ambasciatore nel mondo (e qui capiamo, allora, l’interesse del Foglio e del B’nai B’rith a… Pio IX). Non si può negare, certo, che vi è una differenza tra il liberalismo anglosassone e quello europeo, tra la politica ecclesiastica dei governi liberali europei, spesso repressiva, e quella statunitense, che dà garanzie di ampia libertà, tra lo statalismo di un certo liberalismo ottocentesco, e l’antistatalismo, quasi l’anarchismo, della scuola di Vienna, e infine, perché no, tra Logge inglesi e Logge latine… anche se nel suo recente viaggio a Parigi il Presidente Bush in persona ha ricordato piuttosto gli stretti legami tra la rivoluzione francese e quella americana. E infatti, al di là delle differenze, sono certo più impressionanti le convergenze di un irrimediabile agnosticismo di fondo, che nei credenti liberali diventa fideismo, e dell’assoluto rifiuto del Regno di Cristo sulla società. Il Cattolicesimo trova ampio spazio nel regno della Libertà, a condizione che non pretenda di essere, oggettivamente e socialmente, unica Verità. In questo caso non si mancherà di perseguitarlo, come gli USA hanno sempre fatto (fare) nel “cortile di casa” dell’America Latina. Don Negri sostiene (p. 101 ad es.) che Pio IX condannò il liberalismo per la sua “piega anticattolica”. Bisogna invece ricordare che Pio IX combatté tutta la vita non solo il liberalismo, ma i cattolici liberali, quanti volevano conciliare – come fa don Negri – cattolicesimo e liberalismo. “Libera Chiesa in libero Stato” non è solo formula del Cavour (della cui fede si può dubitare) ma anche del Montalembert, il quale si illudeva di essere cattolico sincero, come lo era stato prima dell’apostasia il suo maestro, il sacerdote Felicité de la Mennais, il cui programma era riassunto in queste parole: “tutti gli amici della religione devono capire che essa ha bisogno di una sola cosa: della libertà”. Ascoltiamo Pio IX smentire la tesi di don Negri: “Avvertite quindi, venerabile Fratello – così scriveva Pio IX al Vescovo di Quimper nel 1873 – i membri dell’Associazione cattolica che, nelle numerose occasioni nelle quali abbiamo ripreso i seguaci delle opinioni liberali, non volevamo parlare di coloro che odiano la Chiesa e che sarebbe stato inutile designare; ma piuttosto coloro che abbiamo appena segnalato, i quali, conservando e alimentando il virus nascosto dei principi liberali che hanno succhiato col latte, su pretesto che non è infetto da manifesta malizia, e non è, secondo loro, nocivo alla Religione, lo inoculano facilmente negli spiriti, e propagano così la semente di quelle rivoluzioni dalle quali il mondo è scosso ormai da lungo tempo”. Don Negri si sforza poi – difendendo la conciliazione tra cattolicesimo e liberalismo - di difendere altresì la dichiarazione conciliare sulla libertà religiosa, Dignitatis humanae. A questo fine, l’Autore deve proporre un fondamento della libertà religiosa che sia compatibile con la fede, e che non sia perciò quello dello scetticismo e dell’indifferentismo. A p. 92 immagina che questo fondamento possa essere la “pazienza e misericordia di Dio” (p. 92). È questa un’obiezione già presente a San Tommaso (II-II, q. 10, a. 8 ad 1; II-II, q. 11, a. 3, ad 3), obiezione che poggiava sulla parabola della zizzania: il padrone della messe non permette che la zizzania venga sradicata. Spiega l’Aquinate che questa tolleranza non è dovuta alla zizzania, l’errore, ma al buon grano; la Chiesa afferma che l’errore va tollerato se l’estirparlo causasse danno al bene comune e al buon grano; che se invece non ci fosse danno la zizzania deve essere estirpata. Altro fondamento della libertà religiosa sarebbe la coscienza invincibilmente erronea (p. 99). Ma si risponde che il Vaticano II accorda questo diritto anche a chi non è in buona fede e non solo a chi erra in buona fede; e che in ogni caso la legge positiva non può dipendere dai convincimenti soggettivi di ciascuno, ma dall’ordine morale oggettivo. Mons. Gherardini, citato da don Negri a p. 97, pretende che la prassi della Chiesa e di Pio IX di non costringere alla Fede sia una conferma della dottrina sulla libertà religiosa; dovrebbero sapere che una cosa è la libertà dell’atto di Fede, che nessuno ha mai messo in discussione, altra cosa è la libertà di culto e di propaganda in foro esterno per le religioni non cattoliche, che la dottrina e la prassi della Chiesa hanno invece sempre condannato. E Pio IX, proprio nella sua prassi, ce ne dà una chiara conferma con la sua costante volontà di canonizzare gli Inquisitori della Fede che, istituzionalmente, negarono nel modo più rigido ogni libertà di culto e di religione ai non cattolici. Ecco gli atti di Pio IX al proposito: beatificazione, l’8 settembre 1866 degli 11 inquisitori martiri di Avignonet, trucidati dai Catari il 29 maggio 1242. Canonizzazione, il 29 giugno 1867, di San Pietro d’Arbues, membro della famigerata Inquisizione spagnola, trucidato dai marrani il 15 settembre 1485. Conferma del culto degli inquisitori domenicani Pietro da Ruffìa M. († 1365), Antonio Pavonio M., († 1374), Aimone Taparelli, conf. († 1495) e Bartolomeo Cerveri, M. († 1466), nonché del legato pontificio Pietro da Castelnau, cistercense, vittima dei catari “non violenti” († 1208). Pio IX “canonizzò” così l’Inquisizione, mentre invece Giovanni Paolo II l’ha esplicitamente riprovata in occasione delle ripetute richieste di perdono (ricordiamo Tertio Millennio adveniente del 1994, i convegni vaticani sui rapporti con gli Ebrei del 1997 e sull’Inquisizione del 1998, le cerimonie penitenziali del Giubileo del 2000, il documento Memoria e riconciliazione. La Chiesa e le colpe del passato). Il Sillabo di Pio IX condannava anticipatamente il primo timido tentativo dei cattolici liberali di attribuire alla Chiesa delle colpe nello Scisma orientale (proposizione XXXVIII, errori sulla Chiesa e i suoi diritti). Al contrario di Pio IX, parlare di colpe della Chiesa sarebbe per don Negri (p. 106) giusto e ormai necessario. Certo, se la prospettiva è quella, opposta a quella di Pio IX, di conciliare cattolicesimo e liberalismo: “uno degli atti che più a (sic) permesso lo svilupparsi di quest’apertura del mondo laico da parte della Chiesa è stata la sua richiesta di perdono per le sue colpe del passato” (p. 105). Don Negri sostiene poi che i “laici” non sarebbero tenuti a chiedere perdono mentre la Chiesa sì, proprio perché in essa, e non nei laici, vi è una “vera e propria continuità storica tra i responsabili delle colpe e i soggetti di oggi” (p. 106). Ne deduciamo che è proprio la Chiesa ad aver peccato, per don Negri! Ma se così è, quest’ammissione di colpa non significa sottolineare la missione divina della Chiesa, com’egli pretende con una maldestra apologetica, ma piuttosto negarla: non è divina, né santa, né infallibile, una Chiesa che sbaglia e pecca. Don Negri ha pensato di gettare un ponte tra cattolici e liberali. Forse, accidentalmente, il libro potrà far del bene ad alcuni liberali, non certamente ai cattolici. Alcuni autori liberali, anzi libertarians, hanno riscoperto, a volte, il diritto naturale, le origini medioevali del pensiero “occidentale”, il ruolo della Chiesa in un sano sviluppo economico ecc.; perché non potrebbero anche apprezzare alcune parti del Sillabo, quelle contro lo statalismo ad esempio? Ma come potranno terminare il percorso fino alla piena accettazione della dottrina della Chiesa, se nel frattempo i cattolici sono diventati liberali? E purtroppo, al di là delle buone intenzioni dell’autore, che non posso né debbo vagliare, è questo lo scopo oggettivo di “Comunione e liberazione” (il movimento al quale appartiene don Negri) e dell’Opus Dei (al quale appartengono le edizioni Ares che hanno pubblicato il libro qui recensito).

    [...]

    LUIGI NEGRI
    Pio IX. Attualità & profezia
    Prefazione di Mario Oliveri
    Edizioni Ares, Milano, 2004


    Don Francesco Ricossa


  6. #16
    Moderatore
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    Cermenate (CO)
    Messaggi
    23,270
     Likes dati
    134
     Like avuti
    264
    Mentioned
    2 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Luigi Negri



    Recentemente "vescovo" di San Marino-Montefeltro

  7. #17
    Moderatore
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    Cermenate (CO)
    Messaggi
    23,270
     Likes dati
    134
     Like avuti
    264
    Mentioned
    2 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito


  8. #18
    Moderatore
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    Cermenate (CO)
    Messaggi
    23,270
     Likes dati
    134
     Like avuti
    264
    Mentioned
    2 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito



    ma Pio IX non si lascia sfigurare...

    Guelfo nero

  9. #19
    Ordine e Disciplina
    Data Registrazione
    08 Apr 2002
    Località
    Reazione, Tradizione, Controrivoluzione, Restaurazione, Legittimismo, Sanfedismo
    Messaggi
    5,140
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Originally posted by D.V.X.
    Da ateo:mi fate sbellicare dal ridere,voi ed i cattolici romani,siete tutti credenti,credete in Dio ed in Gesù Cristo eppure vi scannate sul Papa,ma l'importante ( mi sembra) è credere in queste figure oppure sbaglio?

    Ragionano così i protestanti, gli islamici e i giudei, che di fatto non ammettono mediazioni col loro Dio (non ti trovi in un'invidiabile compagnia insomma).
    In pratica è l'abolizione del senso del sacro e della pietas: non mi meraviglio che ti ci riconosci, se sei ateo. D'altronde l'ateismo è l'espressione estrema dello spirito giudaico.

  10. #20
    Moderatore
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    Cermenate (CO)
    Messaggi
    23,270
     Likes dati
    134
     Like avuti
    264
    Mentioned
    2 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Recentemente "consacrato vescovo".

    Veniunt in vestimentis ovium at intrinsecus sunt lupi rapaces...

    Guelfo nero

 

 
Pagina 2 di 4 PrimaPrima 123 ... UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. Eresie laiche
    Di Paolo Arsena nel forum Laici e Laicità
    Risposte: 5
    Ultimo Messaggio: 22-07-09, 14:27
  2. Eresie laiche
    Di Paolo Arsena nel forum Liberalismo e Libertarismo
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 16-07-09, 00:21
  3. Fatti e misfatti delle cooperative cielline
    Di Ezechiele (POL) nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 12
    Ultimo Messaggio: 11-07-05, 20:50
  4. Eresie ecumeniche
    Di Qoelèt nel forum Chiesa Ortodossa Tradizionale
    Risposte: 2
    Ultimo Messaggio: 09-11-02, 00:38
  5. Eresie ecumeniche & CO.
    Di Qoelèt nel forum Chiesa Ortodossa Tradizionale
    Risposte: 8
    Ultimo Messaggio: 11-09-02, 16:02

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito