Ho scritto questa poesia nel 1996,quando ero ancora militante di Alleanza Cattolica e collaboratore di Radio Maria,ero un ragazzo semplice e sensibile,scrissi questa poesia per tutti i non-credenti e la posto per mostrarvi che sono un essere umano o almeno lo sono stato,seppur dalle fattezze più simili a quelle di una bestia !
Lettera sulla via di Damasco
Ho scorto nell'imbrunire un uomo piangere e soffrire,maestro nel donarsi e
nel patire,appena si è incontrato con il mio altero e saccente sguardo,si è
dileguato nella penombra della pianura,fino al traguardo dell'orizzonte che
dominava girandomi le spalle,slanciato bello ed imponente,sembrava un monte
baciato a ponente.
Poi nello scorrere della vita e del tempo non ho più cercato i suoi lunghi e
splendidi capelli al vento, distratto da inutili e comodi pagliativi per
egoismo e futili motivi,che poi rendono l'animo distrutto, annoiato,sfinito
e nauseato dal non senso infinito della finitezza e dalla infelicità
dell'amore ormai in me svanito.
Ho disperatamente ricercato quegli occhi di mistero,dove risiede
dell'esistere il senso vero,infinito bene,vera speranza,immensa sapienza,al
cuore ancora racchiuso per rispetto non imponeva la sua Divina
presenza.Nella continua e consequenziale ricerca non lo ritrovavo,non lo
conoscevo,ma mi sono ritrovato ai piedi di un condannato alla morte su una
croce e mai aveva potuto udire la mia voce chiamarlo o veramente,piamente
invocarlo,eppure per i miei mostruosi errori ha voluto morire e contorcersi
nel soffrire !
Ha accettato per me sminuire la sua Divina natura,fatta d'una trascendente
bellezza infinita e pura, fatta d'amore che si fà dono,grazia perenne che
rendi un sogno anche a me indegna persona,per cui ti fai gioia,premio e
corona,porta sublime del Paradiso,qualcuno mi ama e sul viso mi scendono due
lacrime,ma rinasce un sorriso !
Succi Leonelli Marco (IL VANDEANO)